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Castelleone ‘Ballo Anch’Io’ parte con il botto

Grande successo per l’inaugurazione di “Ballo Anch’Io”, il progetto di danza integrata, targato “Liberi e Forti”, ideato da Davide Cantoni. La presidente Barbisotti: «La nostra è una sfida di tutti e per tutti». Cantoni: «Felici della vicinanza delle istituzioni»

| Scritto da Redazione
Castelleone ‘Ballo Anch’Io’ parte con il botto

Castelleone ‘Ballo Anch’Io’ parte con il botto

Grande successo per l’inaugurazione di “Ballo Anch’Io”, il progetto di danza integrata, targato “Liberi e Forti”, ideato da Davide Cantoni.  La presidente Barbisotti: «La nostra è una sfida di tutti e per tutti». Cantoni: «Felici della vicinanza delle istituzioni»

Castelleone, 11 settembre 2019 – Abbattere le barriere con coraggio, determinazione, sorrisi. E tanto sport. Questa, in breve, la finalità di “Ballo Anch’Io”, progetto di danza inclusiva costituito nel 2015 dalla sezione territoriale di Cremona dell’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti e, di recente, accolto dalla “Liberi e Forti ASD”, che è stato presentato martedì 10 settembre a Castelleone in una gremita Palestra Riboli.

Presenti all’evento anche il consigliere regionale Matteo Piloni, il Sindaco di Castelleone, Pietro Fiori, e l’Assessore a Politiche Sociali e Famiglia, Alessia Ferrari. «“Il Piccolo Principe” ci insegna che l’essenziale è invisibile agli occhi – ha esordito Piloni – voi con questa attività lo avete concretizzato. Ma l’essenziale – ha continuato – non può essere invisibile agli occhi di chi fa politica. Chi fa politica deve spendersi per aiutare queste realtà a fare del bene. Io, per quanto possibile, ci sono e ci sarò».

Pronto ad accogliere la sfida dell’inclusione sociale lanciata dalla “Liberi e Forti ASD” anche il Comune di Castelleone: «Sono orgoglioso di ospitare a Castelleone realtà così belle – ha detto Il Sindaco Pietro Fiori – complimenti alla “Liberi e Forti ASD” e a Davide per tutta la sua energia». «Quella che avete lanciato – ha detto l’Assessore Ferrari – è, anzitutto, una sfida culturale importante che mira ad abbattere tutte le barriere, non solo quelle architettoniche». E lo fa soprattutto attraverso lo sport, che unisce, oltre ogni differenza: «Questo è un progetto per tutti. Un’idea, tanto semplice nella sua essenza, quanto difficile da concretizzare. Noi, però, ci metteremo tutto l’impegno necessario».

Felici di questo l’ideatore del progetto Davide Cantoni e la presidente della “Liberi e Forti ASD”, Maura Barbisotti: «Avere il supporto delle istituzioni è fondamentale per andare lontano» hanno detto all’unisono. Poi Cantoni ha illustrato il progetto: «Ho creato questa scuola per dare a tutti la possibilità di danzare, dopo che a me era stata negata. Non amo l’esclusione, non amo i ghetti, quindi ho pensato ad una scuola per tutti, capace davvero di mettere a frutto le potenzialità inclusive dello sport».

Ambito, quello dello sport, che la Liberi e Forti ASD conosce bene, ma che non finisce mai di stupire: «La nostra apertura al sociale è frutto di una riflessione: lo sport è di tutti e per tutti. A partire da questa consapevolezza abbiamo conosciuto persone, accolto richieste, compreso esigenze e dato forma ad un sogno. La sfida che oggi presentiamo riguarda tutti, nessuno escluso».

Una sfida che vuole veicolare buone notizie. Lo hanno spiegato, all’interno di una tavola rotonda moderata da Gloria Giavaldi, il presidente del Comitato Italiano Paralimpico della Lombardia, Pierangelo Santelli, il fiduciario locale del CONI, Fabiano Gerevini, il vicepresidente dell’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti sezione territoriale di Cremona, Luciano Gennari e la campionessa italiana di danza sportiva paralimpica, Chiara Pedroni. «Parlare di sport – ha detto Santelli – significa parlare di storie di vita. Di persone che non hanno mollato. Che hanno trovato un motivo per tornare a vivere». O a “vivere da morire”, come Chiara Pedroni, che non ha rinunciato alla sua passione per la danza. E ha vinto. Titoli e nuove consapevolezze. «Coltivare una passione serve a non fermarsi. Poter condividere con persone come Davide e tutto lo staff della “Liberi e Forti” una sfida così importante è un’opportunità».

Un’opportunità che fa dell’integrazione il suo cavallo di battaglia. Perché non si tratta solo di danza, ma anche di confronto e scambio di esperienze di vita. «Lo sport paralimpico, oggi, è, prima di tutto, integrazione – ha spiegato Fabiano Gerevini –  ed il CONI, che ama lo sport in tutte le sue declinazioni, non può che guardare favorevolmente a tutti questi mutamenti, che aiutano a crescere o a creare una nuova cultura».

Quella che deve essere impartita soprattutto agli adulti di domani. Per questo la “Liberi e Forti” sta predisponendo anche un progetto rivolto agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, che tanto è piaciuto al vicepresidente dell’UICI, Gennari: «L’attività predisposta dalla “Liberi e Forti” aiuta i ciechi a migliorare l’orientamento nello spazio, ma aiuta soprattutto ciascuno di voi a guardare la diversità con normalità. Un messaggio, questo, che deve essere trasmesso soprattutto alle giovani generazioni. Partire dai bambini è necessario per un domani migliore».

Buone premesse ed altrettante promesse hanno poi lasciato spazio libero alla danza, guidata dagli insegnanti Valentina Abbondio e Kevin Ogliari. Perché, oltre le parole, quando i microfoni si spengono, restano solo cuore, passione e la volontà di fare la differenza. Lunedì 16 e martedì 17 settembre partiranno presso la palestra Giulio Riboli il corso di boogie woogie ed il corso di danze caraibiche. Entrambe le lezioni di prova saranno gratuite.       

 

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