Lettera aperta a Sindaci e Agricoltori : la controproposta di SEL per il contenimento delle nutrie : alberi, non cartucce.
Colpisce negativamente la proposta della provincia di Cremona di fornire gratuitamente cartucce ai cacciatori per “sterminare” le nutrie . Impegnando 90 mila euro tanti sono i soldi pubblici elargiti da Regione Lombardia e provincia di Cremona per l’emergenza nutrie, che verranno dati ai Sindaci del territorio .
Nessuno nega che si tratti di una vera emergenza , ma il metodo per sconfiggerla risulterà peggiore del male , come recentemente dimostrato con analisi scientifiche dal biologo Samuele Venturini nel corso di una relazione la scorsa settima a Crema.
Terminate le cartucce ci ritroveremo il problema punto a capo, ma non solo.
Il pericolo recepito dallo sparo farà si che l’istinto di conservazione porterà gli animali a rimanere nascosti nelle proprie tane ed uscire per alimentarsi in orari diversi, preferibilmente la notte eludendo così la caccia col fucile. Oppure ad avvicinarsi con più frequenza ai centri abitati dove per ragioni di sicurezza sparare sarebbe oltremodo pericoloso. Pratica già sperimentata in altre regioni con esiti disastrosi. In Gran Bretagna dove per primi hanno sperimento l’abbattimento radicale , il fenomeno non è stato assolutamente sconfitto. La diminuzione è stata coincidente con le basse temperature che hanno decimato gli animali.
Riteniamo che questa emergenza possa essere fortemente contenuta con l’uso di trappolaggi e l’immuno-contraccezione , ma soprattutto invitiamo gli agricoltori a rimettere alberi perenni sugli argini . Platani, olmi, salici, carpini, ontani e robinie sono le più indicate insieme ad arbusti come il biancospino . Il reticolo delle radici non faciliterà la formazione di tane e rafforzerà le arginature. Effetto visibile ampiamente dove gli argini presentano ancora una buona copertura vegetale. Proprio la desertificazione della nostra campagna è la causa principale, insieme alla mancanza di predatori naturali come volpi , faine e falchi, del proliferare di famigliole di nutrie che ricordiamo prima allevate e poi liberate dall’uomo, appena terminato il bussinnes delle pellicce.
Alvaro Dellera
Coordinatore SEL Crema e Cremasco
Crema 28 novembre 2013