Martedì, 08 luglio 2025 - ore 19.50

(CR) Pianeta Migranti. E’ così che si ferma l’immigrazione.

A Roccella Jonica, si è verificato un altro naufragio.

| Scritto da Redazione
(CR) Pianeta Migranti. E’ così che si ferma l’immigrazione.

(CR) Pianeta Migranti. E’ così che si ferma l’immigrazione.

Il 20 giugno l’Onu celebra la Giornata mondiale del rifugiato. Per onorare questa giornata senza retorica ricordiamo i troppi migranti che non riescono a ottenere lo status di rifugiato perché vengono lasciati morire in mare.

Il 16 e 17 giugno, subito dopo il G7 di Borgo Egnazia che ha lanciato una coalizione "per prevenire e contrastare il traffico di migranti", si sono verificati  due nuovi naufragi nel Mediterraneo.

A 40 miglia da Lampedusa, vicino all’Area SAR maltese, una barca è stata soccorsa dalla nave Nadir della ong Resqschip  che ha messo in salvo  55 migranti. Altri 10 sono stati trovati  morti nel ponte inferiore, allagato. Erano partiti da Zuwara, in Libia, due giorni prima. Metà di loro proveniva dal Bangladesh, dal Pakistan, dalla Siria e dall'Egitto. Hanno pagato circa 3.500 dollari per intraprendere il viaggio.

A Roccella Jonica, si è verificato un altro naufragio.

Oltre 70 i morti e i dispersi, tra cui almeno 26 bambini inghiottiti dalle onde vicino alle coste della Calabria. Fuggivano da guerre,  violenze, discriminazioni. Cercavano sicurezza, libertà, giustizia. Avrebbero avuto il diritto ad essere accolti: erano rifugiati, profughi. Come prevedono la Costituzione e varie leggi italiane ed europee. Ora, al massimo avranno il diritto ad essere sepolti. Magari senza un nome. Ma altri resteranno in mare per sempre. Tre dei sopravvissuti sbarcati a Roccella Jonica e provenienti dal Kurdistan iraniano sono stati ricoverati all’ospedale. Sono fisicamente stabili, ma hanno subito un forte trauma psicologico: uno viaggiava da solo, uno ha perso la moglie e la figlia di 4 mesi, un altro il cugino. Hanno riferito di un’esplosione a bordo, che viaggiavano senza salvagente e che alcune imbarcazioni non si sono fermate per aiutarli.

E’ una strage continua. I dati parlano di oltre 800 morti e dispersi dall’inizio dell’anno, con una media di quasi 5 morti e dispersi al giorno nel Mediterraneo centrale nel 2024. Emergency, coinvolta nei soccorsi, ha dichiarato che la sua nave Life Support ha salvato, da dicembre 2022, oltre 1.600 persone e di essere pronta a partire per il ventesimo viaggio. Chiede però una missione SAR europea per soccorrere e tutelare le persone in movimento e chiede canali legali e sicuri di ingresso in Europa dato che l’esternalizzazione delle frontiere, una strategia crudele e fallimentare, ha arricchito i trafficanti e causato la morte di 23.500 persone sulla sola rotta del Mediterraneo centrale dal 2014.

Secondo Unhcr, Oim e Unicef "questi ennesimi naufragi generano un senso di profonda frustrazione per i ripetuti appelli inascoltati a potenziare risorse e capacità per le operazioni di ricerca e soccorso in mare a supporto della Guardia costiera italiana. Ogni naufragio rappresenta un fallimento collettivo, un segno tangibile dell'incapacità degli Stati di proteggere le persone più vulnerabili.”

Il presidente della Croce Rossa italiana, Rosario Valastro si dice "attonito davanti a quanto accaduto. Da questo triste momento tragga nuova forza la nostra Umanità".

Per il Centro Astalli "serve un sussulto di umanità. Queste tragedie avvengono davanti ai nostri occhi,  eppure nulla si muove".

Save the Children, che a Roccella Jonica e a Lampedusa ha prestato aiuto, chiede al governo l'apertura di vie regolari di accesso, tra cui corridoi umanitari, piani di evacuazione per le persone in fuga, ricongiungimenti familiari più rapidi e visti per studio. E ciò è possibile visto che, a breve, arriveranno a Fiumicino 191 profughi dell’Afganistan con i corridoi umanitari che garantiscono accoglienza e integrazione. Dal 2022 ad oggi, sono arrivati in Italia circa 5.000 migranti attraverso i corridoi umanitari. Questo sistema offre un'alternativa sicura e legale ai pericolosi viaggi in mare e garantisce protezione ai rifugiati più vulnerabili. I corridoi sono organizzati e finanziati totalmente dalla Comunità di Sant'Egidio, la Federazione delle Chiese Evangeliche, la Tavola Valdese e la Caritas, col benestare dei ministeri italiani competenti.

 

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