Venerdì, 29 marzo 2024 - ore 08.22

(CR) Quando la Galleria si chiamava XXIII Marzo ospitava...|Michele de Crecchio

Sulla grande terrazza prospettante il corso Campi si aprivano le finestre dello studio professionale dell'ing. Nino Mori , sodale politico e in affari del ras fascista Roberto Farinacci.

| Scritto da Redazione
(CR) Quando la Galleria si chiamava XXIII Marzo ospitava...|Michele de Crecchio (CR) Quando la Galleria si chiamava XXIII Marzo ospitava...|Michele de Crecchio

Cremona Quando la Galleria si chiamava XXIII Marzo ospitava l’ing.Nino Mori….|Michele de Crecchio

Sulla grande terrazza prospettante il corso Campi si aprivano le finestre dello studio professionale dell'ing. Nino Mori , sodale politico e in affari del ras fascista Roberto Farinacci.

Da tale studio, con la collaborazione di un disegnatore locale e di altri architetti, in genere non cremonesi, utilizzati come parziali consulenti per affrontare le tematiche più complesse, uscirono praticamente tutti i progetti più importanti che "ribaltarono" il volto del centro urbano di Cremona, cercando di adeguarsi a quel gusto detto "littorio" attraverso il quale il fascismo intendeva recepire le semplificazioni formali e volumetriche che si stavano progressivamente imponendo in tutto il mondo occidentale, fondendole con le tradizioni classicheggianti della nostra tradizione. Nonostante il loro attivismo, Farinacci e Mori non riuscirono però mai ad ottenere parole di convinto elogio dai grandi "sacerdoti" dell'architettura "littoria" italiana e rimasero relegati in posizioni minori, se non apertamente fatti oggetto di dure critiche dalla critica ufficiale del regime,

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