Una regia giovane del pluripremiato Filippo Dini (premio Le Maschere del Teatro 2016 per la Miglior Regie e Premio della Critica ANCT 2016 a Orietta Notari), in scena anche nel ruolo del protagonista Ivanov, al Teatro Ponchielli il 17 e 18 gennaio (ore 20:30), e un formidabile ensemble di attori, danno vita a personaggi portatori di un infuocato desiderio di resistere alla malinconica insoddisfazione che li attanaglia, creando una messa inscena di coinvolgente passionalità e trascinante ironia. I biglietti sono in vendita alla biglietteria del teatro, aperta tutti i giorni feriali dalle 10:30 alle 13:30 e dalle 16:30 alle 19:30 (tel. 0372 022001/02). Questi i prezzi: platea e palchi € 22, galleria € 15, loggione € 10.
Curiosità relative allo spettacolo potranno essere scoperte grazie all’incontro che si terrà presso il foyer del Teatro. Enrico Marcotti (critico teatrale del quotidiano Libertà di Piacenza) dialogherà con l’attore e regista Dini e la compagnia. Ingresso libero.
Ivanov è la prima delle grandi opere teatrali di Anton ÄÂechov, scritta nel 1887, all’età di 27 anni. Racconta l’ultimo anno di vita di un uomo, che si trova a fare i conti con la propria incapacità di vivere, la sua inadeguatezza verso il mondo che lo circonda e la irrimediabile perdita di ogni speranza nei confronti della vita. La commedia è la sua lotta contro ognuna di queste forze, che lo ostacolano quotidianamente nei rapporti con i suoi amici, con i suoi nemici, con sua moglie. Essendo una commedia scritta in età giovanile, Ivanov possiede una portata dirompente di emotività e di erotismo che la rendono carica di un fascino irresistibile. La sua poetica si esprime a tinte forti e la violenza delle situazioni e dei rapporti esplode con brutalità.
Il personaggio di Ivanov è da iscriversi in un filone di tanta letteratura russa dell’Ottocento (da Jevgheni Onieghin di Puškin in poi) in cui il protagonista è proprio l’uomo superfluo, come si autodefinisce Ivanov, che non riesce ad applicare le proprie energie alla vita e la cui originalità risiede proprio nella lotta per non soccombere al proprio destino. Intorno alla sua famiglia si muove un’umanità disillusa, priva di ideali e senza speranze nel futuro: un microcosmo in cui gli uomini sono condannati all’esistenza, in cui ognuno tenta disperatamente di sopravvivere alla noia interiore e guarda al passato con pietosa indulgenza, un’umanità di figure grottesche che si logorano a vicenda.
Cremona, al Teatro Ponchielli “Ivanov” di Anton Čechov con Filippo Dini
Prosegue la stagione di prosa 2016/2017
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