Giovedì, 25 aprile 2024 - ore 19.08

Cremona Il significato intramontabile del sacrificio di Attilio Boldori

Viola: “Oggi ricordiamo il sacrificio di un uomo valoroso e generoso che rese grande il nostro territorio” Donato dall’Associazione Emilio Zanoni alla Provincia il busto marmoreo

| Scritto da Redazione
Cremona Il significato intramontabile del sacrificio di Attilio Boldori  Cremona Il significato intramontabile del sacrificio di Attilio Boldori  Cremona Il significato intramontabile del sacrificio di Attilio Boldori  Cremona Il significato intramontabile del sacrificio di Attilio Boldori

Riproponiamo la cerimonia in Cremona  dell' 11 dicembre 2017

Il significato intramontabile del sacrificio di Attilio Boldori nel 96° dell’assassinio.

Viola: “Oggi ricordiamo il sacrificio di un uomo valoroso e generoso che  rese grande il nostro territorio” Donato dall’Associazione Emilio Zanoni alla Provincia il busto marmoreo

------------

Ricordata in Provincia la figura di Attilio Boldori, nel 96° del suo assassinio: nell’occasione l’Associazione Emilio Zanoni ha donato alla Provincia un busto marmoreo che lo rappresenta, realizzato, su commissione della Federazione del PSI negli anni 50,  dallo scultore Piero Ferraroni.

Hanno presenziato all’evento: Davide Viola, presidente della Provincia di Cremona;  Clara Rossini, presidente Associazione Emilio Zanoni; Gian Carlo Corada, presidente dell’A.N.P.I. di Cremona; Franco Verdi, Associazione Partigiani Cristiani di Cremona di Cremona oltre a Attilio Boldori jr, il Sen. Luciano Pizzetti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ed il Prof. Mario Coppetti. Tra gli altri, Mino Grossi, segretario provinciale della UIL.

Il Presidente della Provincia, Davide Viola, nel ricordare la figura di Boldori, ne ha evidenziato le grandi doti umane unitamente all’impegno civico e politico: “Oggi con forza riaffermiamo la testimonianza di Attilio Boldori e dei tanti altri esponenti, che, in quella drammatica temperie, seppero ribadire il valore inalienabile della libertà e della democrazia e, ad un tempo, indicare la via del progresso e dell’innovazione, con particolare attenzione alle questioni del singolo, del lavoratore, del territorio, della politica e dello sviluppo di una società quanto più possibile coesa, libera e partecipata. Valori cui tutti noi dobbiamo sempre tendere, nella difesa della società e dell’individuo, tramandando nei giovani quello stesso spirito di Boldori, affinché il suo sacrificio sia un esempio per tutti”.

Come si è ricordato in sala, l’11 dicembre di novantasei anni fa nei pressi di Cremona, che nel volgere di qualche mese era diventata un avamposto dell’attacco fascista ad una fragile ed incompleta democrazia e, soprattutto, ad un movimento politico e sociale di tutela delle conquiste economiche e civili acquisite a prezzo di dure lotte, uno dei suoi più significativi esponenti Attilio Boldori, veniva massacrato da un manipolo di eversori, la cui unica finalità era la violenza a servizio del sovvertimento delle libertà.

Attilio Boldori, pur non essendo un interventista, aveva onorevolmente risposto alla chiamata della Patria. Era stato uno dei fondatori della Camera del Lavoro e del movimento cooperativo. Altresì, si era caratterizzato per una fattiva testimonianza nella vita istituzionale locale; via via servendo il territorio nel ruolo di consigliere e poi Sindaco del limitrofo Comune di Due Miglia, dove era nato, e di Consigliere e poi Vice-presidente della Deputazione Provinciale.

In quel pomeriggio di incipiente inverno stava assolvendo, come si suol dire, ad una delle funzioni ispettive nell’ambito delle attività del movimento cooperativo. Un manipolo squadrista, indirizzato nell’impresa dal Ras locale, tese un agguato proditorio e spietatamente lo uccise. L’esecrabile delitto, con cui veniva tolta la vita ancor giovane e ad un tempo un marito e padre amoroso alla famiglia, segnava uno scatto di disumanità e di ferocia. Cremona era in largo anticipo, rispetto allo scenario nazionale che avrebbe tra poco imboccato una strada senza ritorno, suscettibile di portare ad un disastro durato vent’anni e terminato con la tragedia della guerra, la vergogna delle leggi razziali, l’impoverimento generalizzato.

Il tremendo avvenimento gettò nello sconforto generale tutto lo schieramento democratico e soprattutto, come dimostrano le immagini delle esequie, impressionò e mobilitò le coscienze popolari.

Il 12 dicembre si sarebbe svolta la seduta del Consiglio Provinciale, convocata dal vice-prefetto Martani e partecipata da 39 dei suoi 40 componenti; tra cui il  Presidente Giuseppe Garibotti, compagno e sodale di Boldori. Per dire della percezione della tensione altissima e del pericolo di ulteriori violenze,la sala attigua a quella delle adunanze consiliari veniva presidiata da un picchetto armato, pronto ad intervenire per reprimere non improbabili attacchi fascisti.

La pregevole opera artistica fu realizzata dall’apprezzato ed indimenticato scultore cremonese Piero Ferraroni, su commissione della Federazione Provinciale socialista presumibilmente all’inizio degli anni cinquanta.

Il busto avrebbe seguito in ogni dove le peregrinazioni della sede del Partito Socialista, verso cui, negli anni del centrismo, operò un multiforme ostracismo. Fino a giungere alla Associazione Zanoni, che ha ritenuto, più che di privarsene, di ottimizzarne la funzione ed il significato nel contesto istituzionale. Allo scopo di finalizzare la maggiore visibilità a finalità feconde di memoria e di monito.

Per riaffermare la testimonianza di Attilio Boldori e dei tanti altri esponenti, che, in quella drammatica temperie, seppero ribadire il valore inalienabile della libertà e della democrazia e, ad un tempo, indicare la via del progresso e dell’innovazione, come fu il progetto, realizzato un anno prima, di unificazione dei due Comuni limitrofi, di Cremona e di Due Miglia. In tal modo, dimostrando lungimiranza nella ricerca delle vie per rendere efficiente l’ordinamento amministrativo locale nell’interesse delle istituzioni stesse e dei ceti meno favoriti.

Questa breve cerimonia intende iscriversi nell’agenda delle numerose iniziative, come i viaggi della memoria e la costante divulgazione da parte della associazioni partigiane, che hanno come finalità la riaffermazione del legame inscindibile tra valore etico delle istituzioni e testimonianza dell’antifascismo intransigente ma privo d’odio, che fu di Attilio Boldori.

[leggi tutto clicca qui

 

Foto n. 1 il ricordo presso la Sala Preconsiglio e cessione del busto marmoreo di Attilio Boldori alla Provincia

foto: n. 2  da sin. Coppetti e Viola

foto: n. 3  da sin. A ttilio Boldori Jr., Coppetti, Viola

foto: n. 4 il busto marmoreo raffigurante Attilio Boldori (Due Miglia, 4 agosto 1883 – Cremona, 11 dicembre 1921) Vicepresidente della Deputazione Provinciale

Cremona 11 dicembre 2017

Allegati Pdf:

Allegato PDF 1

3374 visite

Articoli correlati

Petizioni online
Sondaggi online