Giovedì, 25 aprile 2024 - ore 07.55

Cremona Ordine di trattazione del Consiglio comunale del 29 novembre 2021 - ore 14.30

Varie mozioni e provvedimenti

| Scritto da Redazione
Cremona Ordine di trattazione del Consiglio comunale del 29 novembre 2021 - ore 14.30

Cremona Ordine di trattazione del Consiglio comunale del 29 novembre 2021 - ore 14.30

Varie mozioni e provvedimenti

Interrogazione presentata in data 22 novembre 2021 dal capogruppo del Gruppo consiliare Viva Cremona Maria Vittoria Ceraso sul Piano Eliminazione delle Barriere Architettoniche

 Premesso che:

i PEBA, ovvero i Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche, sono strumenti per monitorare, progettare e pianificare interventi finalizzati al raggiungimento di una soglia ottimale di accessibilità e fruibilità degli edifici per tutti i cittadini. Sono stati introdotti nel 1986, con l'articolo 32, comma 21, della legge n. 41, e integrati con l'articolo 24, comma 9, della legge I 04 del 1992, che ne ha esteso l'ambito agli spazi urbani. Ogni Comune dovrebbe dotarsi di un piano teso a rilevare e classificare tutte le barriere architettoniche presenti in un'area definita che possono riguardare edifici pubblici e privati aperti al pubblico o porzioni di spazi pubblici urbani (strade, piazze, parchi, giardini, elementi di arredo urbano). I singoli piani dovrebbero individuare anche le proposte progettuali di massima per l'eliminazione delle barriere presenti, comprendendo il tipo di soluzione da apportare per ciascuna barriera rilevata, i relativi costi, la priorità di intervento. La Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità prevede la piena inclusione ad ogni livello di vita sociale. Risulta evidente che le barriere architettoniche possono rappresentare degli ostacoli insormontabili per una persona con disabilità e per un eventuale accompagnatore;

il 94% dei Comuni lombardi è privo di un PEBA (indagine ANCI 2018). La Regione Lombardia nel 2020 ha istituito il Registro regionale telematico dei PEBA, mirando a promuoverne la diffusione mediante meccanismi di premialità/penalizzazione dei Comuni che hanno o meno adottato un PEBA;

adottare misure che rendano le nostre città più inclusive, eliminando le barriere architettoniche rappresenta un investimento che permette a tutte le persone ( e non solo ai cittadini con disabilità) di vivere al meglio e con maggiore libertà gli spazi pubblici.

 Considerato che:

l'accessibilità degli spazi non è generalmente considerata in fase progettuale come una qualità dell'ambiente costruito ma è tradotta molto spesso come adempimento burocratico da espletare con la "tavola dell'Adattabilità/Visitabilità";

in ragione di un'applicazione solo normativa e manualistica, si progettano spazi discriminanti e non inclusivi, spazi che ostacolano l'accesso e la fruizione in autonomia da parte di un'ampia platea di persone (persone con disabilità permanente o temporanea, persone con deficit sensoriale, difficoltà d'orientamento, anziani, bambini);

ancora oggi, l'elaborazione del PEBA è realizzata in modo compilativo e non si configura come occasione per mirare a qualificare lo spazio pubblico, l'attrattività, l'inclusione e il benessere ambientale delle città;

 i PEBA devono pertanto essere integrati con altri piani e politiche già attive sul territorio (ad esempio i piani per le politiche sociali, i piani di zona, piani per la mobilità urbana) affinché non siano vissuti dai Comuni come meri adempimenti burocratici, come prodotti da far confezionare a un tecnico esterno nel più breve tempo possibile, ma possano rappresentare un'occasione per avviare un percorso partecipato e condiviso con i cittadini, con le associazioni di persone con disabilità e con la comunità insieme alle istituzioni culturali, sociali ed economiche dei territori, per ripensare gli spazi e i servizi diventando opportunità di rigenerazione sociale, culturale ed economica per i territori.

 Atteso altresì che:

negli scorsi mesi diversi cittadini detentori di permessi per disabili mi hanno segnalato la loro difficoltà nello spostare le auto parcheggiate negli stalli a loro dedicati nei giorni di pulizia strade. Qualcuno è stato anche multato per non aver potuto spostare l'auto e solo a seguito di ricorso in autotutela ha ottenuto l'annullamento della sanzione. In tale occasione è stata anche avanzata la richiesta, prevista da una norma specifica di legge (l'articolo 11 del D.P.R. 503/96 ), di prevedere nel piano generale dei divieti per la pulizia strade, la possibilità per tali soggetti di non incorrere in multe nel caso in cui siano impossibilitati a spostare le loro autovetture dagli stalli dedicati nel giorno di spazzamento. L'accoglimento di questa richiesta sarebbe un nuovo passo avanti nell'andare incontro alle esigenze dei diversamente abili;

ad esempio dal 31 marzo 2021 il Comune di Cernusco sul Naviglio ha disposto che non sarà più necessario per i disabili spostare l'auto (con apposito contrassegno) dagli stalli dedicati nei giorni di pulizia strade se impossibilitati, specificando che l'iniziativa si inserisce nell'ambito del PEBA.

 Tutto ciò premesso e considerato, si interroga il Sindaco e la Giunta

  1.  A che punto è il Comune di Cremona rispetto alla redazione/adozione del PEBA?
  2. In che modo si sta procedendo alla sua predisposizione e quali sono i tempi per l'adozione?
  3. Si è già provveduto a rilevare e classificare tutte le barriere architettoniche che possono riguardare edifici pubblici e privati aperti al pubblico o porzioni di spazi pubblici urbani (strade, piazze, parchi, giardini, elementi di arredo urbano) e a individuare le proposte progettuali di massima per l'eliminazione delle barriere presenti, comprendendo il tipo di soluzione da apportare per ciascuna barriera rilevata, i relativi costi, la priorità di intervento?
  4. E' stato avviato un percorso partecipato e condiviso con i cittadini, con le associazioni di persone con disabilità, con la comunità insieme alle istituzioni culturali, sociali ed economiche del territorio?
  5. Quando si prevede di discutere il citato argomento nella Commissione competente, esplicitando le linee di indirizzo per la redazione del piano, affinché i consiglieri di maggioranza e opposizione possano confrontarsi su un tema cosi importante dando il loro contributo?
  6. E' intenzione dell'Amministrazione accogliere la richiesta di prevedere la possibilità per i soggetti disabili di non essere multati nel caso in cui siano impossibilitati a spostare le loro autovetture dagli stalli dedicati nel giorno di spazzamento strade?
  7.  
  8.  

Verifica degli equilibri generali del Bilancio di Previsione 2021-2023 - Secondo Provvedimento

-------------

 Variazioni al Bilancio di Previsione 2021/2023 e relativi allegati. 3° Provvedimento

---------------------

 Approvazione del Programma Triennale delle Opere Pubbliche 2021-2023 e dell'elenco annuale dei lavori per l'anno 2021 modificato ed integrato - 4° provvedimento di variazione (art. 21 Decreto Legislativo n° 50/2016 - art. 5 Decreto Ministeriale n° 14/2018)

------------------

 Approvazione del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS)

 Ordine del giorno presentato in data 2 settembre 2021 da consiglieri comunali vari (primo firmatario Marco Loffi) con cui si propone di intitolare una via o piazza a Gino Strada, recentemente scomparso

 Premesso che:

la notizia della scomparsa del dott. Gino Strada ha suscitato grande cordoglio nel panorama nazionale e internazionale.

 Considerato che:

è noto a tutti lo straordinario impegno in territori di guerra e di povertà del dott. Gino Strada attraverso l'ong Emergency, da lui fondata con la moglie Teresa Sarti nel 1994, che ha curato ad oggi oltre 11 milioni di persone nel mondo;

il suo operato, come medico, è stato di esempio ed ispirazione per molti colleghi, basato sul concetto cardine della centralità del paziente e del suo diritto ad avere accesso alle cure gratuitamente, nella ferma convinzione che la salute debba essere un diritto universale e non un bene di mercato;

Gino Strada è stato e resta uno dei più integri esempi di rispetto e difesa dell'articolo 11 della nostra Costituzione: "L'Italia ripudia la guerra".

 Il Consiglio Comunale impegna il Sindaco e l'Assessore competente

 a portare all'attenzione della Commissione Toponomastica, in una delle prossime sedute, la proposta di individuare e intitolare una via o piazza al dott. Gino Strada.

 --------------

Mozione presentata in data 11 ottobre 2021 dai consiglieri comunali del gruppo consiliare Lega – Lega Lombarda (primo firmatario Alessandro Zagni)

 Premesso che:

il Governo italiano si è assunto l'impegno di accompagnare il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza con una riforma del Fisco che miri, tra gli altri obiettivi, alla sua semplificazione ed alla progressiva riduzione dell'imposizione fiscale;

allo scopo è stata costituita una Commissione Parlamentare bilaterale tra Camera e Senato, che nel corso degli scorsi mesi ha elaborato una bozza della proposta di riforma nella quale è emersa la necessità di ridurre l'imposizione fiscale sugli italiani;

Nel documento non è stata trattata la riforma del catasto perché le forze politiche sul tema non hanno trovato un'intesa favorevole. Quindi qualsiasi riforma del catasto verrebbe dunque attuata contro le decisioni assunte dal Parlamento. Nonostante ciò, il dibattito sulla riforma del Catasto prosegue all'interno del Governo e si incentra sulla revisione delle rendite catastali per attuare una riforma a parità di gettito;

in particolare, si discute della rideterminazione delle destinazioni d'uso dei vari immobili, distinguendoli tra ordinari, speciali e culturali. Altro cambiamento riguarderebbe l'unità di misura per la determinazione del valore patrimoniale degli immobili, che passerebbe dal vano al metro quadrato. Le banche dati immobiliari verrebbero poi aggiornate con le informazioni provenienti dalla dichiarazione dei redditi.

 Evidenziato che:

gli effetti di tali modifiche sono potenzialmente disastrosi per gli italiani. Rivalutare le vecchie rendite catastali ai valori di mercato e passare dal criterio dei vani a quello dei metri quadri comporterebbe innanzitutto un cospicuo aumento dell'IMU sulle seconde case;

secondo uno studio condotto da UIL, Servizio Lavoro, Coesione e Territorio, l'aumento dell'lMU sulle seconde case si dovrebbe stimare in media nazionale al 128%, con punte del 183% su Roma e del 189% su Venezia. Una revisione delle rendite catastali impatterebbe inoltre sul peso che la prima casa ha nel calcolo dell'ISEE. Rivedere gli estimi gonfierebbe l'lsee di 75 mila euro medi (+318%), sempre secondo i calcoli della Uil: quattro volte tanto, con punte di 7 volte a Palermo e 6 a Catanzaro;

molte persone perderebbero agevolazioni come sconti sulle mense scolastiche, rette degli asili nido, tasse universitarie, bonus affitti, bonus bollette, rette delle RSA, le residenze sanitarie assistite. Altri uscirebbero da programmi di sostegno alla povertà;

una riforma del catasto inciderebbe inoltre inevitabilmente anche sulle compravendite che, com'è noto, sono legate al valore catastale.

 Considerato che:

l'Italia e gli italiani hanno un livello di attaccamento al patrimonio immobiliare che non è paragonabile a quello degli altri Stati europei;

da quanto evidenziato emerge come procedere ad una tale revisione produrrebbe come unico risultato quello di incidere negativamente su tale attaccamento e deprimere il mercato immobiliare in un momento in cui, invece, è assolutamente necessario rilanciarlo;

senza dimenticare che esso è strettamente legato al rilancio dell'edilizia, ferme per decenni, e recentemente stimolata attraverso bonus che stanno dando interessanti risultati. Compito della politica è facilitare il percorso di ripresa, non limitarlo o deprimerlo.

 Tutto ciò premesso, evidenziato e considerato, il Consiglio Comunale impegna il Sindaco e la Giunta:

  1. a sollecitare i propri rappresentanti di Governo ad attuare una riforma del sistema fiscale che vada davvero nella direzione di una sua semplificazione e riduzione d'imposizione nei confronti degli italiani;
  2. a sollecitare altresì i propri rappresentanti di Governo ad opporsi ad una revisione del Catasto a parità di gettito e con le caratteristiche sopra evidenziate, che, contrariamente ai principi che devono muovere la riforma, aumenterebbe esponenzialmente il peso fiscale sulle seconde case e rischierebbe di escludere tante famiglie dal sistema di welfare, così deprimendo il mercato immobiliare ed in generale l'economia nazionale.

 

 

 

 

611 visite

Articoli correlati

Petizioni online
Sondaggi online