Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 22.28

Cremona Pezzoni-Virgilio un duro confronto su facebook sulle ragione del SI di Andrea Virgilio

Andrea Virgilio in un suo articolo aveva motivato le ragioni del SI al Referendum Costituzionale. Pezzoni replica su FB Ne esce confronto duro, quasi aspro che mostra come le divisione nel PD siano profonde sul tema del referendum e non solo. Non è la prima volta che i due esponenti del PD si 'pizzicano' su FB

| Scritto da Redazione
Cremona Pezzoni-Virgilio un duro confronto su facebook sulle ragione del SI di Andrea Virgilio

Partiamo con la nota di Pezzoni all’articolo di Virgilio

Marco Pezzoni Impressionante quanto l'analisi-propaganda di Virgilio sia lontana dai processi reali e soprattutto dalle prospettive di cambiamento di cui l'Italia e l'Europa avrebbero urgente bisogno. Il renzismo narrato e venerato rischia di essere una forma di moderatismo che si chiude sugli equilibri economico-finanziari esistenti e accetta tutte le compatibilita' e i vincoli di un modello industriale superato. I nuovi paradigmi di una ecologia sociale integrale vengono ignorati, l'economia circolare confusa con accomodamenti e concessioni ulteriori agli interessi delle societa' di incenerimento dei rifiuti, le energie rinnovabili non piu' incentivate; il salvataggio delle banche che hanno in pancia miliardi di operazioni speculative portato come una delle motivazioni principali per votare Si' al referendum; nessuna attenzione al grande Piano nazionale per il lavoro avanzato dalla CGIL; un europeismo che omaggia Altiero Spinelli ma poi, come ha sostenuto la figlia di Colorni, al massimo chiede piu' flessibilita' sui conti pubblici, ma non sa indicare nessuna prospettiva nuova per l'Europa sempre piu' in crisi di consenso. Per non parlare di una politica estera ondivaga su Egitto, Turchia, Russia. Per non parlare del TTIP , accordo di libero scambio tra UE e Stati Uniti, che il ministro Calenda a nome del Governo Renzi vorrebbe approvare senza passare per il Parlamento italiano. Per arrivare alla discussa revisione della Costituzione italiana, che spero il PD permettera' di discutere tra le sue diverse anime, quello che mi colpisce di piu' e' la facilita' con cui si adotta il solo punto di vista del comando, il solo punto di vista di chi governa, facendo retrocedere il punto di vista dei cittadini, la democrazia ascendente, il punto di vista e il ruolo degli attori sociali e degli stessi partiti, definitivamente confusi con il ruolo istituzionale e amministrativo.

Marco Pezzoni Per niente. In Europa ci sono esperienze che tengono insieme il vecchio capitalismo con il nuovo capace di innovazione sia tecnologica che sociale. Vedi l'esempio tedesco. Consiglio di guardare al piano economico di Obama e, adesso, a quello di Hillary Clinton che fa proprio alcune proposte radicali di Sanders. Consiglio la lettura dell'ultimo libro dell' economista Robert Reich, gia' bello staff del presidente Clinton. Per venire a noi in Italia consiglio di leggere le ultime prese di posizione di Fabrizio Barca che ha dato le dimissioni della Commissione riforma del partito il cui lavoro, durato mesi, e' stato riposto nel cassetto. Intervistato sui limiti economici e sociali del Governo Renzi, l'economista Barca ha detto" ha accettato tutti i vincoli del modello economico esistente". Gia', cosi' si galleggia sulla crisi, si accompagna il declino industriale del Paese.Per costituire una svolta occorre uno Stato facilitatore di una imprenditorialita' coraggiosa, innovativa, non familistica e non clientelare. Il renzismo e' un ennesima versione dello scambio familistico eretto a sistema.

Andrea Virgilio Impressionante Marco il tuo disprezzo per il rispetto delle idee e delle opinioni altrui. Un classico per chi pretende di essere puro e unico detentore della verità. Purtroppo con approcci come il tuo la cultura democratica è semplicemente un'icona priva di un atteggiamento adeguato al dialogo e al confronto.

Marco Pezzoni E certo! Le minoranze interne al PD devono adottare" un atteggiamento adeguato al dialogo e al confronto" che piaccia alle maggioranze conformiste di turno. Di "unico e puro detentore della verita' " io sulla terra non ne conosco nessuno, pero' e' vero che non ho mai nutrito spirito subalterno verso i capi ne' di ieri nè di oggi. All'ultimo Congresso del PD mi sono riconosciuto nella piattaforma politica di Cuperlo e Bersani che, mi pare, siano tuttora in opposizione a Matteo Renzi. Mi pare che anche tu facessi parte di quell' area, poi hai maturato un'altra posizione senza nessuna discussione o confronto trasparente interno al partito. La mia concezione della democrazia e'quella che non esiste un corridoio parallelo e privato di relazioni interpersonali privilegiate piu' importante dello spazio pubblico comune a tutto il gruppo dirigente locale e nazionale.Tu avrai maturato la tua nuova collocazione politica in quello spazio parallelo. A tanti e' capitato questo slittamento, ma posso almeno denunciarne la modalita'? Non e' in discussione la legittimita' delle tue convinzioni di oggi, ma il trionfalismo acritico con cui le annunci al mondo. Rileggi quello che hai scritto: un bel tema letterario in cui compi un atto di fede nella attuale revisione della Costituzione. Rispetto la tua soggettivita', ma tu sei un dirigente locale e un amministratore locale che non stai rispettando ne' le minoranze interne ne' quel metodo di coprogettazione che tanto sta a cuore all'associazionismo locale. Il confronto e il conflitto e' nei fatti, anche se tu cerchi di girarti dall'altra parte.

Andrea Virgilio Mi dispiace Marco ma persisti con lo stesso approccio poco rispettoso. Rispetti le opinioni ma restano per te sempre oggetto di denigrazione. Le rispetti ma sono secondo te il frutto di subalternità, di slittamento, di atti di fede. E' questo il problema di un approccio culturale e politico che rischia di essere a mio parere fortemente lontano dalle dinamiche reali. Quelle dinamiche e quei processi che stanno portando la gran parte dei nostri iscritti a sostenere la riforma anche da parte di chi ha sempre esplicitato qualche mal di pancia verso l'attuale leader, dinamiche popolari e non populiste, dinamiche di responsabilità fatte di singole e soggettive elaborazioni personali. Permettimi ma è anche per queste ragioni che la vostra richiesta di un dibattito dentro alla festa sia stata molto poco apprezzata. Perché la percezione non è stata quella di una minoranza che legittimamente reclama i suoi spazi, ma di un corpo estraneo alle fatiche della festa, poco consapevole dello sforzo fatto in questi mesi per organizzarla e per promuoverla.

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