Caro direttore, intervengo con riguardo alla lettera apparsa sul giornale (….) a firma signor Francesco Puerari che intendeva suggerire ai commercianti come meglio condurre le loro attività per avere buoni risultati.
Ritengo quell’intervento, un intervento sbagliato; non perché non lo condivida nel merito, ma perché lo ritengo frutto di un errore che offusca il merito stesso della lettera. Spiegare infatti, pur cortesemente, ad un professionista come deve fare il suo lavoro è quanto di più svilente ed offensivo per la professionalità di un lavoratore.
Infatti, a pensarci bene, nessuno cerca di spiegare ai vigili del fuoco come spegnere un incendio o ad un ingegnere come calcolare il sostegno di una putrella, piuttosto che ad un casaro come lavorare il latte, ai commercianti invece ci sente legittimati a consigliare qualsiasi cosa come se il loro fosse un lavoro privo di professionalità.
Solo gli allenatori di calcio ricevono più consigli su come fare il loro lavoro dei commercianti e nel articolare, dei commercianti del centro storico.
A parere del Psi quel che dovrebbe maggiormente interessare la cittadinanza è il recupero del centro storico come collettore sociale della nostra comunità, che passa anche attraverso il contributo prezioso dei commercianti, ma che deve anzitutto poggiare su basi amministrative e politiche solide e lungimiranti. Queste dobbiamo tracciare, se vogliamo che la nostra ritorni ad essere una comunità che ama frequentare il centro storico. E allora concentriamoci tutti su questo obiettivo lasciando ai commercianti la dignità professionale che merita ogni persona che quotidianamente rischia il proprio presente ed il futuro della propria famiglia.
Paolo Carletti (Cremona)
