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DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE LOMBARDE 2° TRIMESTRE 2018

Aumentano le cessazioni, anche per effetto di quelle d’ufficio;rimane stabile il numero di imprese attive

| Scritto da Redazione
 DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE LOMBARDE 2° TRIMESTRE 2018

 DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE LOMBARDE 2° TRIMESTRE 2018

Aumentano le cessazioni, anche per effetto di quelle d’ufficio;rimane stabile il numero di imprese attive

Nel secondo trimestre cresce il numero di cessazioni in Lombardia (+20,1%), anche per effetto dell’attività di pulizia degli archivi amministrativi tesa a cancellare le posizioni “dormienti” da lungo tempo e quindi non più operative. Il contemporaneo calo, seppur lieve, delle iscrizioni (-1,7%) provoca un peggioramento del saldo, mentre lo stock di imprese attive rimane stabile su base annua. L’andamento sostanzialmente piatto della demografia imprenditoriale nasconde profonde trasformazioni del tessuto economico regionale: crescono le società di capitali e le imprese attive nei servizi; diminuiscono invece le società di persone, le attività agricole, industriali ed edili e le imprese artigiane, nonostante per queste ultime le iscrizioni siano tornate a crescere. Si arresta il calo dei fallimenti, mentre diminuiscono ancora i concordati, le altre procedure concorsuali, gli scioglimenti e le liquidazioni.

Sono 13.914 le imprese che si sono iscritte alle anagrafi camerali lombarde nel secondo trimestre 2018, un numero in lieve calo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-1,7%), mentre le cessazioni, pari a 11.118, risultano in forte crescita (+20,1%). L’incremento significativo delle cancellazioni è almeno in parte dovuto all’intensa attività di pulizia degli archivi camerali: sono infatti 1.744 le cessazioni d’ufficio, triplicate rispetto al secondo trimestre 2017. Il saldo risulta comunque positivo (+2.796), ma in netto calo rispetto all’anno precedente (era pari a +4.898); la riduzione viene confermata anche considerando il saldo al netto delle cancellazioni d’ufficio (dal +5.334 del secondo trimestre 2017 a +4.540), sebbene in questo caso il calo sia ridimensionato.

Lo stock di imprese registrate sale così a 960.049 unità, mentre il numero di posizioni attive, ottenuto escludendo le imprese che non hanno ancora iniziato l’attività e quelle sottoposte a procedure concorsuali o in liquidazione, risulta pari a 817.562, stabile su base annua. Prosegue quindi l’andamento sostanzialmente piatto della demografia imprenditoriale lombarda evidenziato a partire dal 2017, dopo la lieve espansione del biennio precedente. Rispetto alla consistenza massima raggiunta nel 2009 le posizioni perse complessivamente sono circa 10 mila.

Tra le principali “famiglie” di forme giuridiche solo le società di capitali evidenziano una variazione positiva del numero di imprese attive (+3,2% su base annua), accelerando la già significativa crescita registrata in questi anni. L’80% delle società di capitale è costituito da società a responsabilità limitata, che crescono del +4%, mentre tra le restanti le nature giuridiche più diffuse sono le s.r.l. a capitale ridotto e quelle con unico socio: le prime rappresentano il 10% delle società di capitali e risultano in calo

(-11,8%), probabilmente perché progressivamente sostituite dalle seconde, ancora inferiori per numero (6% la loro quota) ma in deciso aumento (+30,7%). Questo trend crescente ha portato le società di capitali a rappresentare il 30,3% del tessuto imprenditoriale lombardo (erano solo il 21,6% nel 2005), con una concentrazione massima nella provincia di Milano dove tale quota raggiunge il 41,2%, mentre in tutta Italia la percentuale si ferma al 22,5%.

La crescita delle cessazioni manifestatasi in questo trimestre si concentra soprattutto nelle costruzioni, determinando una nuova variazione negativa del numero di imprese attive (-0,8%) in un settore che dal 2009 ha perso oltre 14 mila imprese, quasi il 10% della consistenza complessiva. Nel secondo trimestre 2018 industria e agricoltura registrano una flessione ancora più intensa (entrambe -1,2%), mentre crescono le attività del terziario, in particolare l’ampia famiglia degli altri servizi che mette a segno una variazione del +1,6%. Crescono anche le attività di alloggio e ristorazione (+0,5%), che proseguono però la fase di progressivo rallentamento degli ultimi anni, mentre il commercio mostra un’altra contrazione (-0,8%) confermando la brusca svolta negativa del 2017.

L’attività di pulizia degli archivi amministrativi, che come abbiamo visto è una delle cause dell’aumento delle cessazioni nel trimestre, è stata particolarmente intensa a Mantova e a Milano, i due territori che mostrano infatti i tassi di mortalità maggiori.

Questo non impedisce al capoluogo lombardo di registrare, unico tra le province lombarde, l’ennesima variazione positiva (+1,2%), confermando la sua forte attrattività. Mantova (-1,4%) evidenzia invece, insieme a Pavia (-1,5%) e a Lecco  (-1,5%), una delle flessioni più consistenti a livello regionale, in peggioramento rispetto a quelle dei trimestri precedenti. Cali meno pronunciati si registrano a Sondrio (-0,9%), Varese (-0,9%), Brescia (-0,6%), Cremona (-0,5%) e Lodi (-0,4%), mentre Como  (-0,1%) e Monza (+0,0%) confermano sostanzialmente il numero di imprese attive di un anno fa.

Il secondo trimestre 2018 conferma la lieve ripresa delle iscrizioni al ruolo artigiano, tendenza emersa negli ultimi trimestri dopo una lunga fase discendente; anche per l’artigianato si registra però una forte crescita delle cessazioni, che possono essere dovute alla chiusura dell’impresa o alla perdita del carattere artigiano: il risultato è un saldo negativo (-663 posizioni) in un trimestre che è invece solitamente caratterizzato dal segno positivo. Lo stock di imprese artigiane attive scende così a 245.732 posizioni, registrando una variazione su base annua pari al -0,7%: tale andamento negativo, a parte una breve pausa nel 2011, è in corso ormai dal 2009 e ha determinato una perdita complessiva di circa 25 mila imprese, pari al 9,3% dello stock iniziale.

Con 634 procedure aperte (pari al +0,6% su base annua) si arresta il calo dei fallimenti, che dopo il forte incremento del 2014 si sono progressivamente riportati sui livelli degli anni precedenti. Diminuiscono ancora i concordati (31 nuove procedure, pari al -18,4%), ridottisi del 75% rispetto al biennio 2013-2014, periodo di massimo utilizzo di questo strumento; calano inoltre le altre procedure concorsuali (-43,2%). Gli scioglimenti e le liquidazioni risultano pari a 2.742, nuovamente in lieve contrazione  su base annua (-3%) dopo la crescita registrata nei primi tre mesi del 2018.

Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi

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