Giovedì, 25 aprile 2024 - ore 21.02

Difendiamo il cibo made in Italy

| Scritto da Redazione
Difendiamo il cibo made in Italy

Coldiretti: “Difendiamo il territorio e il cibo made in Italy”
Agricoltori, cittadini e amministratori all’incontro a Cappella de’ Picenardi
Gli agricoltori e i cittadini – con i loro rappresentanti, riuniti attorno a un tavolo – sono stati i protagonisti dell’incontro svoltosi giovedì 27 gennaio a Cappella de’ Picenardi, presso il Teatro Comunale. “Come cambia la nostra agricoltura? Quali effetti sulle nostre comunità?” era il tema proposto, sviluppato dal Direttore di Coldiretti Cremona Simone Solfanelli e dall’Assessore provinciale all’agricoltura e ambiente Gianluca Pinotti, con il Sindaco Raffaele Leni nelle vesti di efficace moderatore dell’incontro. In una sala particolarmente affollata – con numerosi agricoltori e con vari sindaci, a riprova dell’interesse dell’argomento trattato – il primo cittadino di Cappella de’ Picenardi ha così introdotto l’incontro: “Sempre più, da sindaco, registro grande attenzione, da parte dei cittadini e degli amministratori del territorio, verso i temi che riguardano l’agricoltura. E’ ormai evidente per tutti che agricoltura significa ambiente, salubrità della nostra alimentazione, qualità della nostra vita – ha detto Leni –. Per questo voglio aprire la serata esprimendo soddisfazione per aver visto finalmente approvata la legge che impone l’obbligo di indicazione dell’origine in etichetta. Posso personalmente testimoniare quanto le famiglie siano attente alla qualità e alla sicurezza dei cibi che portano in tavola: lo abbiamo ben constatato nella gestione del servizio della mensa scolastica. Ed è evidente l’importanza di poter finalmente avere, grazie all’origine in etichetta, piena informazione e piena trasparenza in merito a ciò che acquistiamo e portiamo in tavola. Dal canto mio, non ho alcun dubbio sul fatto che i cittadini-consumatori sceglieranno e premieranno i prodotti italiani”.

Dopo questa premessa, Leni ha introdotto il primo tema della serata: il diffondersi delle agro-energie e l’esigenza di governare un fenomeno che rischia di cambiare radicalmente l’agricoltura e il territorio.
All’Assessore Provinciale Gianluca Pinotti è stato affidato il compito di tracciare il quadro della situazione in merito alla diffusione di impianti a biogas e fotovoltaici nella campagna cremonese. Pinotti ha testimoniato i numeri, in crescita esponenziale, del fenomeno ed ha confermato l’impegno di Regione Lombardia di elaborare delle linee guida per orientare questi interventi. Ha positivamente risposto, inoltre, alla richiesta giunta da Leni di promuovere un incontro con i sindaci del territorio su queste tematiche.


“Coldiretti non è pregiudizialmente contraria al biogas. Al contrario, facciamo una chiara distinzione fra il biogas buono e il biogas non buono – ha quindi sottolineato il Direttore di Coldiretti Cremona Simone Solfanelli –. Quando l’impianto a biogas si integra nella realtà aziendale,  è dimensionato alle potenzialità produttive dell’impresa agricola, siamo in presenza di una corretta scelta di diversificazione dell’attività, di integrazione del reddito, nel segno della multifunzionalità aziendale. D’altro canto, Coldiretti ritiene che la  produzione di agro-energia non possa, come purtroppo sta avvenendo, tradursi nella realizzazione di impianti di grandi dimensioni scollegati dalle filiere agroalimentari e in competizione con la produzione di cibo made in Italy. Queste operazioni hanno l’effetto di stravolgere il mercato fondiario, facendo lievitare gli affitti e sottraendo terra agli agricoltori”. Da qui la proposta del Direttore Solfanelli affinché lo Stato sostenga ed incentivi, ad esempio attraverso la “leva fiscale”, solo quegli interventi veramente agricoli. Anche in materia di fotovoltaico la posizione di Coldiretti è stata ribadita con chiarezza: sì ai pannelli fotovoltaici sui tetti di stalle e cascine, no ai “parchi fotovoltaici a terra” che sottraggono suolo fertile alle colture.


Sul tavolo della riflessione, si diceva, il Sindaco Leni ha posto anche la recente approvazione della legge che impone l’origine in etichetta. “E’ un atto di democrazia economica – ha detto in proposito il Direttore di Coldiretti Cremona –. Ed è un atto storico, a vantaggio dei cittadini, che finalmente potranno scegliere cosa acquistare godendo di una piena informazione, e degli agricoltori, che potranno ottenere un incremento del loro reddito, visto che siamo certi che i consumatori, nei loro acquisti,  premieranno l’autentico made in Italy”. Da ultimo, una sollecitazione rivolta a tutti i presenti: “Quando parliamo della nostra agricoltura, non accettiamo che si parli di semplici ‘materie prime’. Coldiretti chiede un salto di qualità, anche sul piano culturale, chiede che si parli “di cibo”.  E di cibo made in Italy, garanzia di qualità, sicurezza, legame con il territorio, firmato dagli agricoltori italiani”.

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