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Domani il Mercato di Campagna Amica a Cremona prende parte alla prima Giornata internazionale della Consapevolezza sugli sprechi

“Il risparmio del cibo non è solo un problema etico – evidenzia Coldiretti Cremona –. Determina anche effetti sul piano economico ed ambientale per l’impatto negativo sul dispendio energetico e sullo smaltimento dei rifiuti”.

| Scritto da Redazione
Domani il Mercato di Campagna Amica a Cremona prende parte alla prima Giornata internazionale della Consapevolezza sugli sprechi

Cremona, 28 settembre 2020 - “Dedichiamo il mercato di Campagna Amica che si svolgerà domattina presso il portico del Consorzio Agrario di Cremona a sottolineare il valore della prima Giornata internazionale della Consapevolezza sugli Sprechi e le Perdite Alimentari. Non ci stanchiamo di evidenziare che la scelta di acquistare i cibi direttamente dagli agricoltori, da chi propone prodotti dall’origine certa e a chilometri zero, è un’azione importante e virtuosa, perché porta in tavola prodotti più freschi, che non hanno percorso lunghe distanze, che durano di più”. E’ quanto evidenziano gli agricoltori di Coldiretti-Campagna Amica, nel ricordare che domani, come ogni martedì dalle ore 8 alle 12, nel centro di Cremona, affacciato su via Monteverdi e piazza Marconi, torna il mercato di Campagna Amica, con i gazebo gialli e i prodotti (cibi e fiori) del territorio e di stagione.

Domani sarà un’uscita speciale, perché cade proprio in occasione – martedì 29 settembre – della prima Giornata internazionale della Consapevolezza sugli Sprechi e le Perdite Alimentari. E’ un’opportunità per evidenziare alcune scelte virtuose compiute dai cremonesi e dagli italiani. “Più di 1 italiano su 2 (il 54%) ha diminuito o annullato gli sprechi alimentari adottando strategie che vanno dal ritorno in cucina degli avanzi ad una maggiore attenzione alla data di scadenza, fino alla spesa a chilometri zero dal campo alla tavola con prodotti più freschi che durano più a lungo” evidenzia in proposito Coldiretti Cremona, a partire dai dati proposti da un’indagine Coldiretti/Ixe, dai quali si coglie che anche l’emergenza coronavirus – costringendo gli italiani nelle case, tra lockdown e smart working – ha fatto emergere una maggiore consapevolezza sul valore del cibo, con più tempo in cucina, il ritorno del fai da te, la riscoperta del piatti con gli avanzi e la preparazione delle conserve.

“Il risparmio del cibo non è solo un problema etico – evidenzia Coldiretti Cremona –. Determina anche effetti sul piano economico ed ambientale per l’impatto negativo sul dispendio energetico e sullo smaltimento dei rifiuti”.

Lo spreco alimentare nelle case degli italiani ammonta a circa 36 kg all’anno pro capite e cresce durante l’estate – segnala Coldiretti Cremona – con l’aumento delle temperature che rendono più difficile la conservazione dei cibi. Tra gli alimenti più colpiti svettano infatti verdura e frutta fresca, seguite da pane fresco, cipolle e aglio, latte e yogurt, formaggi, salse e sughi.

Nelle case degli italiani – spiega l’indagine Coldiretti/Ixè – si adottano già soluzioni multiple e diversificate per contenere lo spreco di cibo. La strategia più diffusa (74%) è quella di una spesa più oculata acquistando solo quello che serve. Nel 38% dei casi invece si torna all’antica tradizione italiana e contadina di usare quello che avanza per il pasto successivo. In 1 caso su 4 (25%) si cerca di fare più attenzione alla scadenza dei prodotti oppure si riducono le quantità acquistate (24%) evitando così di riempire il carrello con cibo che non serve o che rischia di rovinarsi a forza di stare nel frigo o nella dispensa senza essere toccato. Esiste poi una quota del 7% che sceglie di donare in beneficienza i prodotti alimentari non consumati.

“Nonostante la maggiore attenzione, il problema resta però rilevante – conclude Coldiretti Cremona – con ogni famiglia italiana che getta nella spazzatura cibo per un valore di 4,91 euro la settimana per un totale di 6,5 miliardi, che sale notevolmente se si considera l’intera filiera dai campi alla ristorazione, con una riduzione peraltro del 25% dello spreco domestico rispetto all’anno precedente”.

 

 

 

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