Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 07.02

Don Giovanni di W. A. Mozart

| Scritto da Redazione
Don Giovanni  di W. A. Mozart

Don Giovanni  di W. A. Mozart
L'OPERA GALLEGGIANTE FESTIVAL
Itinerari di teatro, musica e danza contemporanei
appuntamento imperdibile!
Venerdì 29 luglio ore 21.30, Marcaria (MN),
Casatico - Corte Castiglioni
La compagnia I Sacchi di Sabbia/Compagnia Sandro Lombardi
presentano
Don Giovanni  di W. A. Mozart
Ein Musikalischer Spass zu Don Giovanni

(...)Capriccio per "boccacce e rumorini". Peccato non sia una
partitura scritta: sarebbe piaciuta ai futuristi la
rivisitazione del mozartiano Don Giovanni fatta da I Sacchi di
sabbia/Compagnia Sandro Lombardi che sta girando nel circuito
di prosa; senza aver ancora trovato un piccolo teatro d'opera
(basterebbe il foyer, in realtà) disposto ad ospitare questo
ghiotto e comico estratto tascabile. Non parodia. Lo
spettacolo, pardon il "progetto" di Giovanni Guerrieri, Giulia
Solano e  Giulia Gallo, è una sorta di gioco-provocazione al
cubo. I sei giovani attori, non cantanti d''impostazione vocale
né musicalmente istruiti (tranne una che fa capire al pubblico
di essere il direttore), cantano la traslitterazione
rumoristica del Don Giovanni, esibendo per un'ora pubblicamente
quelle lallazioni e sillabismi che sono tipicamente private:
poroppopò, lalalà, zazazazazzà e via dicendo. Ovvero, ci sono
sei cantanti senza voce intonata che recitano alcuni celebri
numeri di Don Giovanni: con lazzi, occhiatacce, stralunamenti
di bocca, brevi siparietti - in stile cinema muto e Gavioli
(quello della Linea) - in cui dialogano in silenzio con i testi
dapontiani (o ciò che ne resta) proiettati a mo' di
fumetto-didascalia sulla parete a fianco al doppio gradino su
cui i 6 sono appollaiati in formazione stretta e uniforme da
collegiali (o da jodleristi?) Ovvero, c'è un goliardico gruppo
madrigalistico a sei voci a " cappella" che canta
strumentalmente Don Giovanni: evoca un'immaginaria colonna
sonora, interpreta-storpia parole e musica (Donna Elvira che
miagola-guaisce-abbaia le note di Mozart contro Leporello è
un'idea interpretativa strepitosa, ma non è l'unico episodio in
cui la comicità musicale pura chiosa il senso dello spartito),
evoca recitativi, arie, strappate orchestrali, gesti e rumori
di scena non sempre edificanti. E senza perdere tempo fa capire
al pubblico non operitstico di che razza di capolavoro si
parla. Don Giovanni, anzi "Ein musikalischer Spass zu Don
Giovanni", è insieme atto d'amore, bignamino e gioco. E gli
spettatori capiscono benissimo l'uno e l'altro (la selezione
comprende sinfonia, I scena e alcune arie celebri e assieme, e
ricostruisce un'esauriente compressa dell'intera storia,
"ingluviamento" infernale e morale inclusi), ammirando la
precisione degli attacchi, il ritmo, la durata e il numero
giusto delle gag, l'abilità "esecutiva" e di coreografia
facciale dei sei (...)
-Angelo Foletto, Classic, marzo 2011-

Lo spettacolo sarà preceduto dalla tappa del progetto
"Teatri in cammino": visite guidate a numero chiuso (cinquanta
persone) alla scoperta delle peculiarità dei luoghi che
ospitano il festival. Il percorso è "Percorrendo il Tartaro
ecco la Torre Stellare"
curato da Marina Travagliati
Per prenotare, telefonare al 347 7556898


Ingresso euro 5, 00


Il Festival è promosso dall' Associazione Terre d'Acqua
Direzione Artistica Giuseppe Romanetti


Francesca Consigli
Segreteria - Ufficio Stampa
tel 347 7556898
mail info@terredacquafestival.i
www.terredacquafestival.it
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Don Giovanni  di W. A. Mozart
Ein Musikalischer Spass zu Don Giovanni

un progetto di Giovanni Guerrieri, Giulia Solano e Giulia Gallo
con
Arianna Benvenuti, Serena Guardone, Giovanni Guerrieri, Maria Pacelli,
Matteo Pizzanelli, Federico Polacci, Giulia Solano

produzione
I Sacchi di Sabbia/Compagnia Sandro Lombardi, Teatro
in collaborazione con Teatro Sant’Andrea di Pisa, Teatro del Giglio di Lucca, La Città del Teatro,
Armunia Festival Costa degli Etruschi

con il sostegno della Regione Toscana

Ein musikalischer Spass  zu Don Giovanni è un capriccio per “boccacce e rumorini” che propone, attraverso una partitura rigorosissima di “gesti musicali”, la struttura essenziale del Don Giovanni di Mozart: una selezione delle arie più significative incastonate in un disegno drammaturgico compiuto e interpretate “rumoristicamente” dagli attori della Compagnia I Sacchi di Sabbia.
Lo spettacolo è in definitiva un’esecuzione a cappella di una riduzione strumentale del Don Giovanni da parte di una piccola corale. I sei giovani che la compongono non sono però musicisti, ma attori che hanno costruito la loro partitura “recitando” la musica di Mozart, imitando fino allo sfinimento una versione del Don Giovanni eseguita da Karajan nel 1986. Dalla recitazione “del suono”, dal tentativo di riprodurre il rumore dello strumento, si arriva – addentrandosi dalla “parte sbagliata”, quella che nessun musicista praticherebbe – ad una pionieristica versione dell’Opera di Mozart: una versione “sgrammaticata”, senza “rappresentazione”, ma che in virtù delle tragicomiche espressioni facciali degli attori chiamati ad imitare le sonorità degli strumenti e l’ausilio della proiezione del libretto sullo sfondo, riesce ad evocare l’essenza del grande personaggio mozartiano.
Frutto di un approccio all’opera spiazzante, d’una interpretazione “teatrale” in cui il testo dello spettacolo è rappresentato dalla melodia e dalla timbrica degli strumenti, questo lavoro si colloca  nella scia di una ricerca sul melodramma.
Un omaggio a Mozart: uno sberleffo e al tempo stesso un atto d’amore per un’opera magnifica.
I Sacchi di Sabbia nascono a Pisa nel 1995. Negli anni la Compagnia si è distinta sul piano nazionale, ricevendo importanti riconoscimenti, per la particolarità di una ricerca improntata nella reinvenzione di una scena popolare contemporanea. Già vincitori di due Premi ETI, Il Debutto di Amleto, I Sacchi di Sabbia ricevono una nomination al Premio Ubu 2003 per lo spettacolo Orfeo. Il respiro ("...per il loro intreccio di ironia, storia e metafisica") e vincono il Premio Speciale Ubu 2008 con la seguente motivazione: "I Sacchi di Sabbia, per il complesso di un'attività caratteristica dalla vivacità di una scrittura condotta con freschezza creativa e irridente, giunta con Sandokan o la fine dell'avventura a un nuovo capitolo di una ricerca sincera, lunga e appassionata". In perenne oscillazione tra tradizione e ricerca, tra comico e tragico, il lavoro di I Sacchi di Sabbia ha finito per concretizzarsi in un linguaggio in bilico tra le arti (arti visive, danza, musica), nella ricerca di luoghi performativi inconsueti, e sempre con uno sguardo vivo e attento al territorio in cui l'evento spettacolo è posto.

Capriccio per “boccacce e rumorini”. Peccato non sia una partitura scritta: sarebbe piaciuta ai futuristi la rivisitazione del mozartiano Don Giovanni fatta da I Sacchi di sabbia/Compagnia Sandro Lombardi che sta girando nel circuito di prosa; senza aver ancora trovato un piccolo teatro d’opera (basterebbe il foyer, in realtà) disposto ad ospitare questo ghiotto e comico estratto tascabile. Non parodia. Lo spettacolo, pardon il “progetto” di Giovanni Guerrieri, Giulia Solano e  Giulia Gallo, è una sorta di gioco-provocazione al cubo. I sei giovani attori, non cantanti d’’impostazione vocale né musicalmente istruiti (tranne una che fa capire al pubblico di essere il direttore), cantano la traslitterazione rumoristica del Don Giovanni, esibendo per un’ora pubblicamente quelle lallazioni e sillabismi che sono tipicamente private: poroppopò, lalalà, zazazazazzà e via dicendo. Ovvero, ci sono sei cantanti senza voce intonata che recitano alcuni celebri numeri di Don Giovanni: con lazzi, occhiatacce, stralunamenti di bocca, brevi siparietti – in stile cinema muto e Gavioli (quello della Linea) – in cui dialogano in silenzio con i testi dapontiani (o ciò che ne resta) proiettati a mo’ di fumetto-didascalia sulla parete a fianco al doppio gradino su cui i 6 sono appollaiati in formazione stretta e uniforme da collegiali (o da jodleristi?) Ovvero, c’è un goliardico gruppo madrigalistico a sei voci a “ cappella” che canta strumentalmente Don Giovanni: evoca un’immaginaria colonna sonora, interpreta-storpia parole e musica (Donna Elvira che miagola-guaisce-abbaia le note di Mozart contro Leporello è un’idea interpretativa strepitosa, ma non è l’unico episodio in cui la comicità musicale pura chiosa il senso dello spartito), evoca recitativi, arie, strappate orchestrali, gesti e rumori di scena non sempre edificanti. E senza perdere tempo fa capire al pubblico non operitstico di che razza di capolavoro si parla. Don Giovanni, anzi “Ein musikalischer Spass zu Don Giovanni”, è insieme atto d’amore, bignamino e gioco. E gli spettatori capiscono benissimo l’uno e l’altro (la selezione comprende sinfonia, I scena e alcune arie celebri e assieme, e ricostruisce un’esauriente compressa dell’intera storia, “ingluviamento” infernale e morale inclusi), ammirando la precisione degli attacchi, il ritmo, la durata e il numero giusto delle gag, l’abilità “esecutiva” e di coreografia facciale dei sei. Se non ci credete, su Youtube c’è un promo: rende l’idea. Ma se passa nelle vicinanze non perdetevelo e spargete la voce. E non arrivate in ritardo: lo Spass è preludiato da una fulminea gag (se lo sapessero a Zelig) in cui, sulla voce fuori campo che riassume-comprime la vicenda dell’opera con timbro e sintassi da hostess, un tizio allampanato e peynetiano, “illustra” mimando le fasi della vicenda dongiovannesca con la segnaletica gestuale, e alcuni oggetti ben noti a chi viaggia in aereo, di un’improbabile assistente di volo.       Angelo Foletto, Classic, marzo 2011

Prossimo appuntamento
sabato 20 agosto, ore 21.30 – Commessaggio (Mn), Casa Studio “La Silenziosa”
Amleto -  Teatro del Lemming


Direzione Artistica Giuseppe Romanetti
www.terredacquafestival.it - info@terredacquafestival.it

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