La polemica sul femminismo si chiude con una palese retromarcia della sua autrice Ada Ferrari e ‘obbliga’ il direttore del giornale la Provincia a dichiarare chiusa la polemica. Il pensiero di Rete Donne ha vinto.
Ecco la replica di Ada Ferrari : ‘Caro direttore, replico telegraficamente alle amiche femministe... punto sul vivo. Care amiche, apprendo dal vostro intervento odierno che il mio pezzo del 7 marzo denigrava le battaglie femminili. Strano, avrei giurato il contrario! Ma è noto che se qualche frase è ritagliata dal contesto il senso generale è stravolto. Direi, piuttosto, che ciascuna di noi, a modo proprio, sta cercando di onorare e difendere la causa comune delle donne. Ma con innegabili diversità. La prima: non mi stupirei del fatto che - nell’anno di grazia 2016 e in Lombardia - a una donna sia “consentito” esprimere il proprio parere dalla prima pagina di un quotidiano così come, in anni pre-quote rosa, le è stato “consentito” di guadagnarsi una cattedra universitaria. Chi ha filo da tessere, azzurro o rosa che sia, ormai lo tesse e basta. Non infiliamoci da sole in battaglie di retroguardia. Secondo: celebrare una festa è giusto, affrontare criticamente le questioni ancora aperte è doveroso. Ora, che un certo femminismo, ‘muscolarmente’ esibito e impropriamente praticato, abbia generato nel tempo seri contraccolpi sociali e mandato la controparte maschile in una confusione il cui costo ricade sulle donne, è un fatto unanimemente riconosciuto e, come tale, una questione aperta. Saremo anche l’altra metà del cielo. Ma siamo pur sempre…una metà. Dopo di che, sinceri auguri di buon lavoro a tutte noi. Ada Ferrari (Cremona)’.
Ecco la nota del direttore del giornale La Provincia Vittoriano Zanolli: ‘Il suo chiarimento credo che serva per fugare dubbi ed eliminare equivoci che possono essere sorti dalla letture del suo intervento. Credo che dibattere di questi temi sia comunque costruttivo, anche partendo da diversi punti di vista’.
Le note sono apparse sul giornale La Provincia di oggi 13 marzo 2016
