Gentile signor direttore, una cartolina spedita dalla Maremma il 10 agosto non è mai giunta a Cremona, nonostante l’indirizzo esatto e scritto ben chiaro. Un episodio simbolico, classico, di come lavorano le Poste Italiane. Non è tanto il danno
del prezzo del francobollo e della cartolina, ma il danno morale. Ormai quando un parente compie gli anni rinuncio a spedire cartoncini di auguri, tanto so che non arriveranno o arriveranno molto in ritardo. Non ha più senso servirsi di Poste Italiane. Un
ente inutile, e come ente inutile dovrebbe essere cancellato dalla storia della nostra nazione. Se si mantiene ancora in vita questo ente, graverà come un peso morto sul bilancio nazionale. Ci sono altri enti privati che recapitano le lettere e spediscono
pacchi, e lo fanno meglio di Poste Italiane. Che ce ne facciamo di un ente inutile? Un ente che non ha saputo mettersi al
pari dei cambiamenti moderni, nonostante l’avvento dei computer. (...) Adesso si è messo a fare la banca, come un camaleonte ha cambiato pelle. Però quando vado all’ufficio e chiedo notizie sul mio conto, che non sia il solito estratto conto, non sanno dirmi niente e mi rispondono: ‘Vada alle poste centrali oppure tra una settimana passa il consulente finanziario’. Da ridere, se non da piangere. (...)
F. M. T. (Crema)
