Sabato, 20 aprile 2024 - ore 05.32

Elezioni nuovo Presidente Provincia di Cremona Art.Uno – MDP chiede il posticipo votazione al 25 settembre (Di Francesco Ghelfi)

L’attuale Sindaco del Comune di Gadesco Pieve Delmona, dr. Davide Viola, non potrà più essere ricandidato alle prossime elezioni amministrative e decadrà quindi anche dalla carica di Presidente della Provincia di Cremona che oggi ricopre.

| Scritto da Redazione
Elezioni nuovo Presidente Provincia di Cremona Art.Uno – MDP  chiede il posticipo  votazione al 25 settembre (Di Francesco Ghelfi)

Elezioni nuovo Presidente Provincia di Cremona Art.Uno – MDP  chiede il posticipo  votazione al 25 settembre (Di Francesco Ghelfi)

L’attuale Sindaco del Comune di Gadesco Pieve Delmona, dr. Davide Viola, non potrà più essere ricandidato alle prossime elezioni amministrative e decadrà quindi anche dalla carica di Presidente della Provincia di Cremona che oggi ricopre.

Si renderà quindi necessario attivare la procedura prevista dalla “Legge Delrio”, che demanda ai sindaci ed ai consiglieri comunali del territorio della provincia l’elezione del Presidente. La legge stabilisce che la votazione debba tenersi entro novanta giorni dalla decadenza, ovvero entro il 25 agosto 2019.

Su invito del Coordinamento di Articolo Uno – MDP Cremona, Roberto Speranza ha presentato un’interrogazione al Ministro dell’Interno in cui chiede se intenda attivarsi affinché la scadenza elettorale possa essere posticipata di un ulteriore mese, evitando che cada in pieno periodo estivo e di vacanze, rischiando di rendere molto bassa l’affluenza al voto, da parte dei sindaci e dei consiglieri comunali della provincia.

Articolo Uno – MDP Cremona vuole anche porre all’attenzione dell’opinione pubblica la situazione drammatica delle Province che, assieme ai Comuni, sono Enti valorizzati dalla nostra Costituzione, ma versano ormai da anni sul piano politico-istituzionale, funzionale, organizzativo e finanziario, in una grande e complessa fase di incertezza.

Dal 2014 vige la “Legge Delrio” che doveva servire a disciplinare temporaneamente le città metropolitane, le province, le unioni e fusioni di comuni in attesa dell’approvazione finale della Legge costituzionale poi bocciata dal referendum confermativo.

I continui tagli (se ne preannuncia ancora uno in arrivo) e la scarsità di risorse finanziarie trasferite dai Governi nel corso di questi ultimi dieci anni, non permettono l’esercizio di una reale autonomia e non riescono neanche a garantire un funzionamento a pieno regime.

Se ne risente pesantemente nella manutenzione e messa in sicurezza degli edifici destinati alle scuole superiori, delle strade provinciali, dei ponti e dei viadotti e delle piste ciclabili. Gravi difficoltà si potrebbero registrare in caso di maltempo, come ad esempio di forti nevicate, perché si riscontrerebbe in maniera chiara l’impossibilità di risolvere tempestivamente le situazioni di emergenza a causa dell’irrisoria quantità di risorse disponibili.

L’aver pensato di smantellare le Province prima dell’approvazione del referendum è stato un gravissimo errore, perché adesso vivono in un limbo senza vedere una prospettiva strategica futura. Andrebbe dunque compiuta una seria riflessione su un loro nuovo possibile ruolo, ma dentro un quadro più generale che comprenda l’intera organizzazione e funzionamento dello Stato.

Una riflessione va fatta anche sulla restituzione ai cittadini dell’elezione diretta del Consiglio e del Presidente. e sulla riattribuzione alle Province di un ruolo di riferimento per l’intero sistema delle autonomie ed in particolare per i Comuni, specie quelli di dimensioni minori. Un ruolo di riferimento complessivamente più strategico per tornare ad essere Enti di forte raccordo con la Regione.

Francesco Ghelfi , Segretario provinciale Articolo Uno-MDP

 

 

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