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Estate a Lonato sul Garda duemila fiorentine alla brace

Duemila bistecche alla fiorentina da un chilo l’una, altrettante porzioni di tagliata e tartare, oltre a mille salamelle.

| Scritto da Redazione
Estate a Lonato sul Garda duemila fiorentine alla brace

Sono i numeri – spiega la Coldiretti Lombardia - della grigliata dei record, la più grande di tutta la Lombardia, di domani, sabato 1 agosto 2015, alla frazione Campagna di Lonato del Garda (Brescia) per il debutto del nuovo consorzio regionale degli allevatori di carne di qualità che punta a combattere la crisi dei consumi promuovendo il prodotto italiano anche attraverso un patto di filiera con i negozi al dettaglio. Le braci verranno accese verso le 18 per essere pronte due ore dopo, la carne verrà cotta su 6 griglie per un totale di 12 metri quadrati e sul campo sportivo di Lonato saranno sistemati i tavoli con duemila posti a sedere. “Si è già prenotata gente dal Veneto, da Reggio Emilia, Mantova, Milano e Cremona – spiega Michele Savoldi, 42 anni, allevatore, vice presidente e tutor della carne per il consorzio regionale – per le prenotazioni bisogna chiamare dalle 8 alle 12 e dalle 14 alle 18 allo 030/9133230. E’ la terza edizione della grigliata, ma quest’anno sarà la più grande mai organizzata, tanto che ci aveva anche contattato il Guinnes, solo che non c’erano i tempi tecnici per la registrazione del record. Per noi, che già dal 2003 abbiamo lo spaccio di Campagna Amica in azienda, è un modo per fare cultura sulla carne ed educazione sui consumi combattendo la crisi”.

Anche perché – spiega Coldiretti Lombardia – a causa del crollo dei prezzi alla stalla e per l’aumento dei costi, gli allevamenti stanno attraversando una crisi epocale: dal 2008 a oggi il numero delle stalle da carne in Lombardia è precipitato da 9.776 a 7.842 con una perdita di quasi il 20%, mentre i capi allevati sono passati da 341 mila a poco più di 300 mila. “Se andiamo così – spiega Primo Cortelazzi, Presidente del Consorzio – finirà che l’unica carne che potremo mangiare sarà quella estera. Non credo sia una prospettiva positiva, visto che significa cancellare un settore che per la Lombardia vale 800 milioni di euro e garantisce almeno 10 mila posti di lavoro diretti”.

 

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