Martedì, 16 aprile 2024 - ore 15.22

Fare Nuova la Città, welfare a Cremona: ‘Sant’Omobono, occasione di riflessione’

Trasmettiamo il comunicato dell’Associazione cremonese: «L’amministrazione lavora per una Cremona città della pace e della giustizia sociale»

| Scritto da Redazione
Fare Nuova la Città, welfare a Cremona: ‘Sant’Omobono, occasione di riflessione’

La città si appresta a onorare Sant’Omobono, colui che è stato proclamato Padre della città in ragione dell’eredità lasciata. Costruttore di pace in un’epoca di forti contrapposizioni, ha invocato il rifiuto di ogni violenza; ricco mercante, ha utilizzato la sua ricchezza a sostegno dei poveri. Onorarlo dunque significa conservarne l’eredità: Cremona non può che essere città della pace e di accoglienza dei poveri.

Il Sindaco, in rappresentanza dell’intera città, offrirà al Santo ceri in segno di devozione e riconoscimento della sua paternità. Si tratta di un gesto meramente formale? Noi pensiamo che in quel segno si esprima l’impegno di una classe politica a conservarne l’eredità. La fattiva volontà dell’Amministrazione Galimberti di rendere Cremona città di pace dovrebbe essere evidente a tutti. Dialogo con il mondo, con i quartieri, con le Associazioni e movimenti cittadini, trasparenza nelle scelte e nei modi di attuazione, oratoria politica improntata al rispetto degli interlocutori e densa di pensiero e visione del futuro sono i tratti di un agire politico che guarda alla città non come a un’arena in cui vi sono nemici da sconfiggere ma come a un luogo di racconto di molteplici storie, ciascuna delle quali rappresenta un significativo contributo.

Nell’impegno amministrativo è anche dato riscontrare come Cremona sia città che sa guardare ai poveri, a chi perde lavoro e, con esso, spesso, la casa, a chi vive situazioni di emarginazione a causa della malattia, a chi si trova senza patria, a chi è escluso dall’esercizio di diritti. Come non riconoscere all’attuale amministrazione, all’Assessore Platé, l’impegno a dare risposte ai molteplici volti della povertà? In modo particolare vogliamo richiamare due importanti risultati, tra i molti che potremmo citare.

Il primo: la creazione di una rete territoriale a protezione delle fragilità. La rilevanza di questa operazione sta nel fatto che si sta realizzando una nuova declinazione del welfare. A una visione assistenzialistica della povertà si sta sostituendo un welfare che vede nella creazione di legami, nella costruzioni di reti territoriali e istituzionali la risposta più adeguata ai bisogni di chi vive situazioni di emarginazione. L’operazione messa in atto è complessa e richiede conoscenze, capacità organizzative e creative, nonché una visione di società capace di assumersi la responsabilità dei più deboli.

Il secondo risultato è sicuramente l’allentamento di una tensione abitativa dovuta alla perdita di casa per ragione di sfratti. Il faticoso lavoro svolto dall’assessorato al fine di costruire sinergie col tribunale, ufficiale giudiziario e avvocati ha consentito di gestire le numerose situazioni di precarietà determinando tempi e modalità che consentissero di trovare soluzioni adeguate ai singoli casi. Il rapporto diretto tra persone e l’assessorato ha garantito interventi tempestivi e idonei a sostenere i cittadini in seria difficoltà.

Pensiamo che il gesto di onorare il Santo Patrono sia coerente con un agire politico orientato a ricercare la giustizia sociale, condizione imprescindibile della pace cittadina.

Fare Nuova la Città

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