Le famiglie in difficoltà potranno ottenere, da gennaio 2018, un sostegno il cui importo varia da 188 a 490 Euro mensili.
“Senza dubbio si tratta di un passo avanti nell’azione di contrasto alla povertà dilagante nel nostro Paese. – sostiene Emilio Viafora, Presidente della Federconsumatori. - Ma tale misura risulta ancora del tutto parziale ed insufficiente a fronteggiare la situazione attuale: la platea stimata dei beneficiari conta circa 1,8 milioni di poveri, in Itali oggi se ne contano complessivamente 4,7 milioni.”
Le risorse dedicate a tale provvedimento risultano, infatti, ancora limitate: basti pensare che un nucleo familiare di tre componenti, secondo le formule contenute nel Decreto attuativo, percepirebbe un contributo di 4.596 Euro, importo che non sarebbe nemmeno sufficiente a coprire la spesa media per l’alimentazione che, secondo i calcoli dell’Istat, per tale nucleo familiare, ammonta a circa 6.100 Euro annui.
L’individuazione dei beneficiari è ancora estremamente restrittiva. I principali parametri per l’ottenimento del REI sono:
-La presenza all’interno del nucleo familiare di figli minorenni, di figli con disabilità (anche maggiorenni), di una donna in stato di gravidanza, di componenti disoccupati che abbiano compiuto 55 anni.
-Un reddito ISEE in corso di validità con valore non superiore a 6 mila euro
-Un valore ISRE (l’indicatore reddituale dell’ISEE diviso la scala di equivalenza) non superiore a 3 mila euro
-Un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20 mila euro
-Un valore del patrimonio mobiliare (depositi, conti correnti) non superiore a 10 mila euro (ridotto a 8 mila euro per la coppia e a 6 mila euro per la persona sola).
Carta di pagamento elettronica (Carta REI). Tale versamento è subordinato all’avvenuta sottoscrizione del Progetto personalizzato e decorre dal mese successivo alla richiesta.
La definizione di tale Progetto personalizzato per l’inclusione sociale e lavorativa è affidata ai Comuni ed alle loro strutture dedicate all’assistenza sociale: questo significa che eventuali riardi o inefficienze da parte dei Comuni pregiudicheranno l’erogazione del contributo.