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Foresta Amazzonica. L’Ambasciatore Brasiliano risponde alla presidente Change Destiny

A seguito della lettera inviata il 30 agosto 2019 all'Ambasciatore del Brasile in Italia, S. E. Antonio de Aguiar Patriota, dall'antropologa Dott.ssa Angela Morabito, presidente Change Destiny e Animatrice Laudato Sì per il Movimento Cattolico Mondiale per il Clima, in data 04 settembre 2019 abbiamo ricevuto esaustiva risposta da parte dell'Ambasciata.

| Scritto da Redazione
Foresta Amazzonica. L’Ambasciatore Brasiliano risponde alla  presidente Change Destiny

Foresta Amazzonica. L’Ambasciatore Brasiliano risponde alla  presidente Change Destiny

A seguito della lettera inviata il 30 agosto 2019 all'Ambasciatore del Brasile in Italia, S. E. Antonio de Aguiar Patriota, dall'antropologa Dott.ssa Angela Morabito, presidente Change Destiny e Animatrice Laudato Sì per il Movimento Cattolico Mondiale per il Clima, in data 04 settembre 2019 abbiamo ricevuto esaustiva risposta da parte dell'Ambasciata.

Cogliamo l'occasione per porgere un sincero ringraziamento per il sollecito riscontro, ma sopratturro per l'impegno del Brasile a tutela dell'ambiente, come evidenziato dai dati comunicatici, che provvediamo a trasmettere in copia.

Change Destiny No Profit- www.change-destiny.org

La lettera dell’Ambasciatore Brasiliano  alla Dott.ssa Angela Morabito, presidente Change Destiny

Gentile Dott.ssa Morabito,

L'Ambasciata del Brasile a Roma condivide, di seguito, dati e informazioni che dimostrano l'impegno del Governo Brasiliano nella protezione dell'ambiente e nella promozione dello sviluppo sostenibile:

-I tassi di deforestazione nella regione amazzonica sono diminuiti significativamente negli ultimi 14 anni: da 27.700 km² nel 2004 a 7500 km² nel 2018 (una riduzione del 72%). Il Brasile è stato il primo paese al mondo a ottenere pagamenti nel valore di 96 milioni di dollari dal Fondo Verde per il Clima per i servizi ambientali di riduzione della deforestazione.

 Più del 60% del territorio brasiliano è coperto da vegetazione nativa, con attività agricole e di allevamento limitate a circa il 30% del territorio (8% per tutte le attività agricole del paese e circa il 22% per il bestiame). Questo tasso è molto più basso rispetto ai valori dei paesi europei.

Secondo il rapporto del Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (UNEP) e del World Conservation Monitoring Centre (WCMC), il Brasile è uno dei paesi con l'estensione di aree protette più grande al mondo. Queste aree rappresentano attualmente il 12% del totale delle aree protette continentali di tutto il pianeta e oltre la metà del totale delle aree dedicate a questo fine in America Latina e nei Caraibi.

Tra i dieci paesi più grandi del mondo, il Brasile è quello che conserva di più l'ambiente nel suo territorio (24,2% di aree protette), rispetto al 17,5% in Australia, al 14,3% in Cina e il 11, 8% negli Stati Uniti.

La legislazione brasiliana impone a tutte le aziende agricole situate nella regione del Bioma amazzonico di preservare la vegetazione nativa nell'80% delle loro proprietà. Il Brasile è l'unico paese al mondo con requisiti di conservazione in cui il produttore rurale è responsabile della conservazione di gran parte del territorio brasiliano, senza ricevere alcun tipo di compenso per questo.

La Costituzione brasiliana garantisce i diritti originali alle popolazioni indigene sulle terre che occupano tradizionalmente. Esistono oggi 600 unità di terre indigene in Brasile, che si estendono per oltre un milione di chilometri quadrati – il 13% del territorio nazionale e il 23% dell'Amazzonia legale. Queste riserve costituiscono le maggiori aree di conservazione della vegetazione nativa in Brasile. Il paese attua intensamente sul controllo e sulla limitazione delle attività irregolari al fine di ridurre i tassi di deforestazione e l'invasione delle terre indigene. Da gennaio 2019 ha implementato 80 azioni di protezione del territorio, coprendo un insieme di 64 riserve indigene.

L'Ambasciata rimane a disposizione per fornire ulteriori informazioni sull'argomento.

Cordiali saluti

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