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GAS: RUSSIA E USA SI CONTENDONO LA GRECIA

| Scritto da Redazione
GAS: RUSSIA E USA SI CONTENDONO LA GRECIA

 

Il monopolista russo del gas Gazprom presenta offerte faraoniche per ottenere il controllo delle compagnie nazionali energetiche greche DEPA e DESFA, e lamenta l'intervento degli Stati Uniti d'America a sostegno della corsa del colosso azero SOCAR. L'UE invita Atene a fare cassa per rispettare il piano di rientro in campo economico.

A quanto pare, la Guerra Fredda in Europa non è ancora finita, e si fa sempre più acuta nella regione del Vecchio Continente più fortemente colpita dalla crisi economica.

Come riportato dal Natural Gas Europe nella giornata di martedì, 19 Febbraio, Russia e Stati Uniti d'America stanno combattendo una battaglia su diversi fronti per controllare le compagnie energetiche nazionali greche DEPA e DESFA, che il Governo di Atene ha deciso di privatizzare per reperire risorse necessarie ad arginare il deficit dello Stato.

Molto agguerrita è la Russia, che con il monopolista statale russo, Gazprom -ente controllato dal Cremlino- ha offerto alla Grecia lauti investimenti nel sistema infrastrutturale energetico locale e uno sconto sulle forniture di gas che, ad oggi, coprono il 54,10% del fabbisogno nazionale complessivo greco.

Inoltre, Mosca ha esercitato pressioni diplomatiche su Atene affinché l'offerta presentata da Gazprom e dalla compagnia Sintez-Negusneft sia valutata con particolare attenzione, ed ha lamentato un simile coinvolgimento da parte degli Stati Uniti d'America.

La lamentela dei russi è stata confermata da un esponente del Governo greco che, mantenendo l'anonimato, sempre al Natural Gas Europe ha confermato l'attività del Dipartimento di Stato USA nell'illustrare ad Atene le serie conseguenze geopolitiche che deriverebbero dalla cessione del settore energetico della Grecia alla Russia.

A differenza dei russi, nessuna compagnia USA si è presentata all'asta per l'acquisizione della DEPA e della DESFA: Washington ha così lasciato il ruolo di principale competitor di Gazprom al colosso dell'Azerbaijan SOCAR.

Neutrale, e un poco cinica, è invece la posizione dell'Unione Europea, che al posto di prendere una posizione a favore di una delle parti, o di avanzare una propria proposta, si è limitata ad incentivare una rapida chiusura della partita per portare in cassa il quanto più denaro possibile.

A influenzare il comportamento UE sono sopratutto Germania e Austria, i cui Governi puntano molto sulla riuscita del salvataggio economico della Grecia per ottenere una nuova maggioranza nelle Elezioni Federali, in programma nel 2013.

La scalata sulla Grecia cruciale per la concorrenza tra Southstream e TAP

Dalla battaglia per le compagnie energetiche greche dipende la realizzazione di infrastrutture che possono aumentare, o diminuire, la dipendenza dell'Unione Europea dalla Russia, dalle cui forniture l'UE è oggi legata per il 40% del fabbisogno continentale complessivo.

Se a vincere sarà Gazprom, la Grecia finirà per partecipare al Southstream: gasdotto concepito da Mosca dal territorio russo all'Austria attraverso il fondale del Mar Nero, Bulgaria, Serbia, Ungheria, Slovenia e Italia per rifornire l'Europa di ulteriori 63 miliardi di metri cubi di gas all'anno.

Se a ottenere il controllo del settore energetico greco sarà la SOCAR, la Grecia vedrà confermata la sua compartecipazione al Gasdotto Trans Adriatico -TAP: conduttura concepita per veicolare in Italia 21 miliardi di metri cubi di gas all'anno provenienti dall'Azerbaijan dal confine tra Grecia e Turchia tramite l'Albania.

La TAP è uno dei gasdotti progettati dalla Comunità Europea, e sostenuto dai Governi di Italia, Grecia, Albania e Svizzera, per diversificare le fonti di approvvigionamento di gas dal monopolio di Russia e Algeria.

Se realizzato, il Gasdotto Trans Adriatico incrementerà il peso dell'Italia -e della Grecia- in Europa, e permetterà anche la creazione di nuovi posti di lavoro in due Paesi fortemente colpiti dalla crisi.

Matteo Cazzulani

 

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