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Gli insorti del ghetto Varsavia tra il 19/4 e il 16/5 del 1943 | Emanuele Fiano

Pochi se ne ricordano, ma questo è l’episodio in assoluto più glorioso della resistenza ebraica al nazismo, fatta praticamente a mani nude

| Scritto da Redazione
Gli insorti del ghetto Varsavia tra il 19/4 e il 16/5 del 1943 | Emanuele Fiano

Gli insorti del ghetto di Varsavia tra il 19 Aprile e il 16 Maggio del 1943 | Emanuele Fiano  

Pochi se ne ricordano, ma questo è l’episodio in assoluto più glorioso della resistenza ebraica al nazismo, fatta praticamente a mani nude dagli insorti del ghetto di Varsavia tra il 19 Aprile e il 16 Maggio del 1943.

Gli eroi del ghetto, guidati da Mordechai Anielewicz ma anche da Marek Edelman decisero che sarebbero morti combattendo visto il programma nazista di annientare tutta la popolazione ebraica , circa 500.000 persone, del Ghetto di Varsavia, li fatta confluire da tutta la Polonia, deportandola verso le camere a gas di Treblinka e altri campi.

Gli insorti, i nostri eroi, appartenevano in gran parte all’Hashomer Hatzair, il movimento sionista socialista del quale anch’io ho fatto parte e nel quale ho maturato la mia coscienza socialista, sionista ed ebraica.

La rivolta, realizzata con armi leggere, bombe molotov ed esplosivi, impegnó il più forte e spietato esercito del mondo per un mese, causando qualche centinaio di vittime tra i nazisti e migliaia tra gli ebrei, Il ghetto fu completamente raso al suolo e i suoi 42.000 abitanti superstiti furono dispersi in vari campi di sterminio. Furono circa 13.000 gli ebrei uccisi nel ghetto in conseguenza della repressione della rivolta (7.000 vittime di esecuzioni sommarie all'interno del ghetto, più 5.000-6.000 che perirono negli incendi o tra le macerie degli edifici distrutti). Alle vittime dei combattimenti nel ghetto vanno aggiunti 6.929 "combattenti" prigionieri che furono trasportati e uccisi a Treblinka.

Eroi, per me saranno sempre eroi, il loro ricordo dimostra che si può sempre dire di no, sempre imbracciare un fucile quando in gioco è la libertà, sempre scegliere di mettere la propria vita sul piatto della bilancia se di fronte hai da difendere il valore più alto.

Fonte: (5) Emanuele Fiano | Facebook

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