Gli Stati generali Cremona : ‘Politica cremonese troppo subalterna ad Arvedi’ | Paolo Zignani (Video)

Il sindaco Galimberti ha dichiarato alcuni anni fa, durante un’assemblea del quartiere di Cavatigozzi, di volersi battere per far incontrare, presso il gruppo Arvedi, sicurezza, ambiente e lavoro, evitando quindi alternative dolorose e conflittualità gravi.

L’obiettivo non è stato raggiunto, visto il numero di infortuni e di incidenti clamorosi verificatosi negli ultimi anni e le proteste degli abitanti contro l’inquinamento. Il Comune di Cremona dunque non può delegare all’acciaieria la politica ambientale e un industriale non può fare l’assessore all’ambiente, e a propria volta l’amministrazione provinciale non può esimersi da una pianificazione più impegnativa, senza lasciare che sia un dirigente a firmare i documenti più importanti.

L’atteggiamento del Comune di Cremona in particolare non è stato convincente, visti i continui ringraziamenti ed elogi rivolti al cavalier Arvedi, mentre le diffide dell’amministrazione provinciale, sulla base delle relazioni dell’Arpa, in diversi casi sostanziose e rilevanti, avrebbero dovuto richiamare la politica a svolgere il proprio ruolo di indirizzo e pianificazione. Le lamentele per i vari tipi di inquinamento si ripetono da anni e risultano solitamente confermate dall’Arpa eppure le istituzioni non riescono ad andare oltre leggi positive inadeguate, che vanno applicate quindi con impegno particolare, per superare la pericolosa distinzione di ruoli fra tecnici e politici. Si ricordi il caso Tamoil, benché specifico e diverso, ma così simile nei comportamenti del Comune di Cremona. Finalmente l’Ats è diventata protagonista attiva del dibattito pubblico, mentre il Comune in questi anni ha fatto dei passi indietro.