Pochi laureati, Italia lontana dagli standard europei
Secondo i dati portati al meeting di Rimini da Andrea Cammelli, direttore del consorzio universitario Almalaurea, nel 2011 solo il 20% dei 30-34enni italiani aveva una laurea, contro il 45,8 del Regno Unito e il 34,6% della media europea
L'Italia resta un Paese arretrato rispetto all'Europa per quanto riguarda la formazione universitaria. Secondo i dati portati oggi al meeting di Rimini dal professor Andrea Cammelli, direttore del consorzio universitario Almalaurea, il nostro Paese resta e resterà distante dal resto del continente per numero di laureati trentenni.
Nel 2011 – secondo i dati forniti dal docente e riportati dall'agenzia Agi - solo il 20% dei 30-34enni aveva una laurea, contro il 45,8% del Regno Unito, in testa alla speciale classifica, il 40% della Spagna, il 23% della Repubblica Ceca e il 34,6% della media europea. Una quota, peraltro, molto distante dagli obiettivi europei fissati per 2020 (40%). Il governo, infatti, ha rivisto al ribasso il dato prevedendo un tetto massimo del 26-27%.
"Secondo l'Ocse - ha detto il professor Cammelli – un laureato guadagna, nell'arco della vita, circa il 48% in più di un diplomato, mentre il tasso di occupazione tra i laureati fino ai 64 anni è del 77% contro il 64% di chi ha un titolo di studio inferiore. Dobbiamo investire di più nella formazione culturale dei giovani - ha concluso Cammelli – seguendo l'esempio del contadino che in tempi di carestia taglia su tutto, ma non sulla semina".
24/08/2013