Giovedì, 28 marzo 2024 - ore 22.11

In ricordo della violinista Greta Medini di Luca Galileo Cristofoletti vice presidente ANLAI

Il suicidio della violinista Greta Medini giovanissima grande interprete di musica classica ha sconvolto il mondo della musica e della liuteria anche perché l'artista era notissima a Cremona dove era spesso presente nelle botteghe liutarie

| Scritto da Redazione
In ricordo della violinista Greta Medini  di Luca Galileo Cristofoletti vice presidente ANLAI

Un contributo al suo ricordo di Luca Galileo Cristofoletti vice presidente ANLAI.  Conoscevo bene il violinismo della giovane Greta Medini, Era nata come me in Calabria sebbene molto più giovane.  La avevo incontrata più volte anche a Cremona dove si recava spesso Passionale, decisa, mi aveva impressionato da subito. Violinista e violista di statura internazionale ha lasciato molti documenti sonori che mostrano i mille volti del suo genio creativo: il concerto di Brahms, Meditation di Massenet, la Ciaccona di Bach, le sonate di Beethoven, per citarne alcuni. Indimenticabile poi la Fantasia su temi della Carmen di Sarasate, tra le esecuzioni piu' emozionanti che io abbia mai ascoltato. Fu pero' un brano, qualche anno fa, a catturare d'improvviso la mia attenzione: la Fantasia Cromatica di J.S.Bach nella trascrizione per viola del compositore ungherese Zoltan Kodaly. E' quello il testamento di Greta, in esso tutto e' contenuto. Bach e' un compositore al quale ho dedicato la mia vita ed e' ora al centro di acuni lavori di arte visiva ai quali sto lavorando. Conosco bene il linguaggio bachiano, va penetrato e trasceso per accedere alla sua essenza, essenza che nulla ha a che fare con la musica ma piuttosto con l'uomo, la vita, l'universo. Greta aveva compreso questo ed aveva iniziato un percorso di ricerca all'interno di se che le stava aprendo orizzonti e scenari spaventosamente straordinari. E' li, davanti a quei giardini incantati che Greta ha avuto la percezione della grandiosità del mondo, ha provato paura, forse: davanti a lei non più una semplice partitura ma l'universo infinito. Tutto ciò diviene chiaro nell'ascolto della Fantasia Cromatica di Bach per viola che Greta rivela nella sua essenza metafisica. In particolare battuta 36, nella revisione di Bruno Giuranna, (DO sul battere del primo quarto) e battuta 42 (LA legato e tenuto) mostrano Greta trascendere l'attimo e sublimare verso una dimensione superiore, metafisica. E' il momento nel quale l'artista allinea se stesso con il punto di fuga universale verso il quale e' ineluttabilmente attratto e verso il quale si lascerà morire. In quelle due misure qualcosa di tragico viene enunciato dalla voce della giovane Greta, con chiarezza par dirci che il destino dell'uomo è segnato e che sciolte le illusioni con le quali inganniamo noi stessi, tutto affonda in un buio di morte e silenzio. Greta dunque sapeva, aveva compreso l'illusione della vita e ciò è  scritto nel testamento che ha voluto lasciarci: la Fantasia Cromatica di Bach per Viola. Greta Medini ci lascia straordinarie interpretazioni, soavi fraseggi, virtuosismi diabolici ma ancor più , attraverso il linguaggio bachiano, ci narra della fragilità  della vita e delle effimere illusioni dell'uomo

 Luca Galileo Ciuffoletti  Vice presidente ANLAI (Cremona) 

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