Per rispondere al quesito dobbiamo analizzare la struttura delle imprese della nostra realtà nazionale, ci troviamo di fronte a una mappa frammentata in tante piccole entità che sono generalmente la norma.
Ma piccolo è bello funziona ancora?
In generale non funziona più ed è molto rischioso, e costituisce una strategia pericolosa anche per tutte le aziende che hanno un volume d’affari di qualche milione di euro e con poche decine di dipendenti e collaboratori
Questa precarietà dipende soprattutto da un fatto: la globalizzazione del mercato ha inevitabilmente spinto tutti a competere contro tutti.
Dunque per dare una prima risposta, è meglio puntare alla crescita proiettando l'impresa in un mercato di maggiori opportunità, ma non dimentichiamolo, anche non privo di rischi.
In merito alla questione dei rischi, è necessaria una certa gradualità, come è emerso da un recente studio di una nota agenzia di mercato.
L'agenzia McKinsey ha cercato di rispondere al quesito, analizzando l'andamento di alcune aziende di varia grandezza in un lasso di tempo piuttosto ampio, dal 1980 al 2012
Da questa iniziativa si ricavano spunti interessanti, soprattutto per le imprese di dimensioni ridotte, quelle maggiormente interessate a questo discorso.
Si è osservato che sono cresciute di più le aziende che hanno puntato soprattutto alla crescita del volume di affari, rispetto alle aziende che hanno puntato unicamente ai margini di profitti.
Inoltre si sono distinte le imprese che sono passate per fasi ai mercati internazionali, ovvero hanno dapprima consolidato e rafforzando il business sul territorio, e in parallelo anche la struttura commerciale e la disponibilità economica, presupposti indispensabili per competere sui mercati globali.
