Giovedì, 09 maggio 2024 - ore 00.44

Iran, bahá’í: con un altro gesto coraggioso, un alto prelato chiede giustizia

L’Ayatollah Abdol-Hamid Masoumi-Tehrani si è espresso contro la persecuzione della minoranza bahá’í

| Scritto da Redazione
Iran, bahá’í: con un altro gesto coraggioso, un alto prelato chiede giustizia

L’Ayatollah Abdol-Hamid Masoumi-Tehrani, un alto prelato musulmano in Iran, ha coraggiosamente sollecitato il popolo della sua nazione a sostenere uno standard più elevato di giustizia e dignità per tutti i connazionali e per le donne. In un recente articolo sul suo sito, ha dedicato una nuova riproduzione calligrafica — un passo dagli scritti di Bahá’u’lláh — ai bahá’í che sono stati arrestati per accuse infondate lo scorso novembre. Il brano scelto dall’Ayatollah Tehrani, tratto dalle Parole celate, si rivolge all’imperterrita risposta della comunità bahá’í iraniana alla loro persecuzione costante e sistematica. Questo atto simbolico segue il dono che egli ha offerto ai bahá’í del mondo nell’aprile 2014, una riproduzione calligrafica miniata di un versetto delle scritture bahá’í che dice «Associatevi con tutte le religioni con amicizia e concordia». Il suo recente articolo esprime la speranza che il suo atto «possa stimolare la coscienza dei miei connazionali a considerare di rispettare maggiormente la dignità umana senza concentrare l’attenzione sulle diverse religioni, lingue ed etnie». Egli inoltre invita i suoi compatrioti a esaminare l’abisso tra i valori predicati dalla loro religione e gli atti di oppressione perpetrati in suo nome.

L’Ayatollah Tehrani ha anche pubblicato sulla sua pagina Facebook una dichiarazione in cui invita «il popolo progredito dell’Iran a promuovere il tema dei diritti civili per tutti gli iraniani, indipendentemente dalla religione, dal sesso, dalla razza e dall’origine etnica. L’elemento unificatore di tutti i cittadini del paese dovrebbe essere l’identità nazionale e non le differenze religiose. Accentuare le differenze invece delle somiglianze non porta ad altro che all’oppressione e alla corruzione», prosegue la dichiarazione. La voce dell’Ayatollah Tehrani si fa sentire assieme a quelle di un crescente numero di intellettuali e artisti iraniani, all’interno e all’esterno del Paese, che promuovono una cultura di giustizia e di convivenza e parlano a nome dei bahá’í e di altri gruppi oppressi in Iran.

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