Martedì, 19 marzo 2024 - ore 06.52

L’ECOPOLITICA L’analisi della Comunità Socialista sul quadro post-elettorale

Sabato 22 giugno 2019 si sono incontrati gli aderenti alla Comunità Socialista Cremonese per svolgere una riflessione sulla recente tornata elettorale, che ha riguardato il rinnovo del Parlamento Europeo ed, a livello amministrativo, della maggior parte dei Comuni della provincia cremonese, tra cui il Capoluogo.

| Scritto da Redazione
L’ECOPOLITICA L’analisi della Comunità Socialista sul quadro post-elettorale

L’ECOPOLITICA L’analisi della Comunità Socialista sul quadro post-elettorale

Sabato 22 giugno 2019 si sono incontrati gli aderenti alla Comunità Socialista Cremonese per svolgere una riflessione sulla recente tornata elettorale, che ha riguardato il rinnovo del Parlamento Europeo ed, a livello amministrativo, della maggior parte dei Comuni della provincia cremonese, tra cui il Capoluogo.

Una lettura obiettiva dei risultati evidenzia che, pur in presenza di un andamento non esattamente lineare, è ben lungi dall’arrestarsi la tendenza che vede, da un lato, premiate dall’elettorato le espressioni del sovranismo/populismo e, dall’altro, penalizzati i movimenti di cultura progressista, tra cui il PD.

Il centro-sinistra vede stabilizzata la propria regressione di consensi, rivelatrice di una profonda incapacità di rappresentare le aspirazioni dei ceti sociali e culturali di riferimento e dell’ansia generalizzata di affrontare concretamente una visione riformista, che parta da una analisi aggiornata dei cambiamenti che hanno allargato la forbice dell’ingiustizia e del ruolo civile.

Si tratta di un riposizionamento dell’elettorato, principalmente contraddistinto da un fenomeno di radicalizzazione della classe media e del ceto popolare, di valenza continentale, se non addirittura planetaria.

Per invertirlo i movimenti di ispirazione laburista e liberalsocialista, come dimostrano l’esperienza portoghese, spagnola ed olandese, devono proporre non solo le contingenti ricette assistenzialistiche, peraltro difficilmente sostenibili se non accompagnate da una concreta politica attiva applicata al mondo del lavoro, bensì un progetto di società fondato sulla piena appartenenza comunitaria dei diritti e dei doveri e su una profonda revisione in senso equitativo della destinazione  delle risorse prodotte. Imprescindibile, dunque, il recupero dell’evasione fiscale, da un lato, e dall’abbassamento del cuneo fiscale, dall’altro, a cominciare dall’assunzione dei giovani.

Su tale tema nodale i socialisti ritengono che si debba aprire un ampio ed impegnativo confronto all’interno di tutta la sinistra riformista; che abbia come approdo la rimodulazione del campo di centro-sinistra. Le cui criticità fanno prevalentemente capo alla crisi irreversibile del PD, ormai approdato al definitivo esaurimento della prospettiva di saldare in un unico movimento, a vocazione maggioritaria e ad aspirazione egemonica, le provenienze post-comuniste e post-democristiane.

I socialisti ritengono che sia impossibile in Italia qualsiasi rilancio della sinistra che non sia fortemente ancorato ai valori ed ai perni liberalsocialisti e laburisti.

In questo senso, ispireranno la loro iniziativa politica ad un serrato confronto con tutte le culture portatrici di tali valori; in vista di uno sforzo suscettibile di saldare in una costituente le culture della sinistra laica, laburista e riformista.

L’assemblea socialista ha, altresì, esaminato l’andamento elettorale a livello provinciale, che vede, ad eccezione del capoluogo, il centro-sinistra in forte sofferenza. La conferma del centro-sinistra alla guida del Comune di Cremona non può in alcun modo travisare la consapevolezza di una tendenza che rimarca l’inadeguatezza della sinistra a contrastare l’onda sovranista, anche nelle realtà a tradizione popolare. Tale fenomeno è figlio sia dell’omologazione del sentire nelle realtà periferiche di analisi inadeguate da parte della sinistra rispetto alle questioni della sicurezza sia delle conseguenze di una lunga assuefazione del centro-sinistra locale a ruoli gestionali, ispirati più dalla autoreferenzialità e da una certa supponenza che non dal permanente e concreto dovere di ascolto.

Oltre alla perdita di consenso, l’area di centro-sinistra ha dimostrato l’ormai diffusa incapacità di fronteggiare il compito minimale di allestire liste, anche in Comuni contraddistinti da una lunga tradizione popolare.

I socialisti, pur consapevoli dei propri limiti di radicamento organizzativo, nelle prossime settimane attiveranno una riflessione sulla regressione della presenza e del contributo della sinistra nelle realtà locali, che abbia come obiettivo il rilancio della centralità della testimonianza civile.

In merito al risultato che ha visto prevalere l’alleanza di centro-sinistra nel Comune Capoluogo, l’Assemblea ha evidenziato che la Comunità Socialista, pur non essendo stata coinvolta nella definizione del programma né nella formazione delle liste, ha dato indicazione di contrastare l’ondata di centro-destra anche in sede locale. Tale fatto non implica in alcuno modo un’acritica omologazione in un assetto, rispetto al quale i socialisti cremonesi non hanno da tempo ruoli di influenza e di responsabilità gestionali.

Le intenzioni e l’operato di una maggioranza di cui non sono parte verranno analizzate in un rapporto dialettico e, si spera,  fecondo. Già sin d’ora, tuttavia, i socialisti non si possono sottrarre al dovere di qualificare in senso negativo le linee-guida che sembrano ispirare i criteri di selezione individuale e di ingaggio della formazione del governo comunale.

Criteri che si pongono chiaramente in termini di continuità con un’impronta di arroganza e di chiusura al confronto dialettico e di noncuranza nei confronti delle conseguenze della mestierizzazione delle funzioni di governo. Che, ancor prima di essere non trascurabili a livello di dilatazione della spesa in un segmento particolarmente avvertito dalla pubblica opinione, approfondiscono il distacco tra istituzioni e cittadini.

Al termine della riunione sono stati incaricati della fase attuativa di tali indirizzi Tommaso Anastasio e Sergio Denti, coordinatori rispettivamente  per il Capoluogo e per il Territorio..

 

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