Martedì, 23 aprile 2024 - ore 17.13

La Georgia all'ennesimo rimpasto di Governo di Matteo Cazzulani

Il Ministro degli Esteri, Giorgi Kvirkashvili, designato nuovo Premier dopo le dimissioni di Irakli Garibashvili. Accordo di Associazione con l'Unione Europea, repressioni politiche e perdita di sovranità l'eredità del Governo uscente

| Scritto da Redazione
La Georgia all'ennesimo rimpasto di Governo di Matteo Cazzulani

Varsavia - Natale di cambiamenti per la Georgia, Paese europeo che, per ragioni geopolitiche ed energetiche, non appartiene politicamente alla Grande Famiglia europea. Nella giornata di giovedì, 25 Dicembre, il Presidente georgiano, Giorgi Margvelashvili, ha approvato la nomina a Premier di Giorgi Kvirkashvili, Ministro degli Esteri proposto alla guida del Governo dai parlamentari della coalizione di Governo centrista Sogno Georgiano -GD.

Il cambio alla guida del Governo è dovuto alla decisione del Premier uscente, Irakli Garibashvili, di lasciare l'incarico dopo avere guidato l'Esecutivo del Paese dal Novembre 2013. Garibashvili, che si è detto onorato di avere servito alla guida del Governo, fu chiamato a lasciare la guida del Ministero degli Interni per rimpiazzare Bidzina Ivanishvili.

L'ex-Premier Ivanishvili è uno degli imprenditori più ricchi del Paese che, dopo avere fondato Sogno Georgiano, ha condotto, e vinto, una campagna elettorale interamente improntata contro la squadra di Governo dell'allora Presidente, Mikheil Saakashvili, la guida del processo democratico in Georgia noto come Rivoluzione delle Rose.

Pronta al rimpasto di Governo è stata la reazione del principale Partito dell'opposizione, il moderato Movimento Popolare Unito -UNM- che, per voce del parlamentare Giorgi Gabashvili, ha criticato l'avvicendamento alla guida dell'Esecutivo come una manovra per riparare alla caduta di consensi registrata da Sogno Georgiano negli ultimi sondaggi.

Oltre alle strategie elettorali, il Governo Garibashvili lascia dietro di sé un bilancio in chiaroscuro, fatto di qualche risultato positivo, come la firma dell'Accordo di Associazione con l'Unione Europea e l'ottenimento della liberalizzazione del regime dei visti UE, e molti elementi oscuri.

In primis, il Governo Garibashvili ha aperto procedimenti giudiziari e condotto arresti preventivi nei confronti di importanti esponenti del precedente Governo, nonché rappresentanti dell'opposizione, come l'ex-Premier Vano Merabishvili, Gigi Ugulava e Bacho Akalaia.

L'arresto dell'ex-Premier Merabishvili, che nelle modalità ricorda molto da vicino il trattamento subito dalla leader del dissenso democratico ucraino Yulia Tymoshenko sotto il regime di Viktor Yanukovych, è stato seguito dall'apertura di fascicoli a riguardo dell'ex-Presidente Saakashvili, nel frattempo nominato Governatore di Odessa da parte del Presidente ucraino, Petro Poroshenko.

Oltre alle pagine di prosecuzione politica, il Governo Garibashvili, e ancor prima quello guidato da Ivanishvili, hanno rinunciato ad ogni tentativo di riprendere il controllo delle regioni georgiane di Abkhazia e Ossezia del Sud che la Russia ha annesso illegalmente nell'Agosto 2008.

I Governi Garibashvili e Ivanishvili hanno anche limitato le aspirazioni di Tbilisi a fare parte della comunità Euroatlantica. Bensì, essi hanno reso la Georgia un link tra l'Europa e l'Asia ed hanno cercato di normalizzare i rapporti con la Russia nonostante Mosca occupi illegalmente una importante porzione del territorio georgiano.

Tbilisi incrementa la dipendenza energetica dalla Russia

Infine, la Georgia ha dichiarato di volere aumentare la quantità di gas importato dalla Russia a spese delle importazioni dall'Azerbaijan.

Questa decisione mette a serio repentaglio non solo la sicurezza nazionale di Tbilisi, considerato che Mosca si avvale del gas come arma di coercizione geopolitica, ma anche il progetto di diversificazione delle forniture di gas della Commissione Europea.

La Georgia è infatti un importante Paese di transito del Corridoio Energetico Europeo, fascio di gasdotti progettato per veicolare gas dall'Azerbaijan -e quindi diminuire la già alta dipendenza dell'Europa dalle importazioni dalla Russia- all'Italia attraverso il territorio georgiano, Turchia, Grecia ed Albania.

Matteo Cazzulani,Analista Politico dell'Europa Centro Orientale @MatteoCazzulani

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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