Lavori sull’argine addio a due querce  | Enzo Rangognini (Cremona)

 Signor direttore, approfittando del giorno festivo di Ferragosto ho «eluso» in bicicletta gli sbarramenti posati dall’impresa Valtellinese a protezione dei lavori di sopralzo dell’argine maestro del Po, in sponda destra, fra Castelvetro Piacentino e Soarza.

  Lavori ottimamente illustrati qualche settimana fa dalla sua Elisa Calamari in un vistoso articolo, ma comprensibilmente non a conoscenza di due esterrefatti cicloturisti di lingua tedesca sorpresi dalla doppia barriera eretta nel sottopasso autostradale.

Già, perché quel tratto è un frammento della «variante piacentina» della Ciclovia Venezia-Torino, motivo di alcune dispute campanilistiche anche qui da noi e nota in tutta Europa, ma dei cui temporanei impedimenti la ministerialistica Aipo non si dà pena di informare con cartelli che non siano nella sola lingua italiana.

 Ciò premesso, ho dovuto con mia grande irritazione constatare che i lavori in corso, grazie all’assenza di occhi numerosi e indiscreti, stanno favorendo lo sfoltimento del patrimonio arboreo circostante.

Mi riferisco con precisione a due vigorose querce al centro di un grosso campo in corrispondenza del chilometro 5 dal ponte in ferro sul Po, che fa parte dell'antica evizione attualmente denominata Isolone, posta in sponda destra del fiume ma facente parte della provincia di Cremona, e più precisamente del comune di Gerre de’ Caprioli (nonché di quello di Stagno Lombardo).

Il 19 luglio le grandi chiome verdi delle due querce staccavano ancora sull’azzurro del cielo: oggi giacciono a terra i frammenti dei loro tronchi.

 Ad arrivare a novembre, data presunta di fine dei lavori idraulici, quante subiranno la medesima sorte? Sarei lieto che questa segnalazione venisse annotata dai carabinieri-forestali competenti.

 Enzo Rangognini Cremona

20 agosto 2021 

foto di repertorio