Lunedì, 06 maggio 2024 - ore 21.36

Maschi omosessuali e strategie di riduzione del rischio AIDS

Chi non può o non desidera avvalersi delle strategie disponibili potrebbe trovare una valida alternativa nelle strategie come la PrEP

| Scritto da Redazione
Maschi omosessuali e strategie di riduzione del rischio AIDS

Secondo uno studio australiano è fuorviante pensare ai maschi omosessuali solo facendo distinzione tra chi usa regolarmente il preservativo e chi non lo usa affatto.

In realtà, gran parte degli uomini gay che fanno sesso senza preservativo attuano qualche altra strategia di riduzione del rischio HIV, solo che sono tutte pratiche il cui successo dipende fortemente dalla conoscenza dello stato sierologico proprio e del partner.

Sono i risultati di un'ampia indagine condotta all'interno della comunità gay australiana. Circa un uomo su cinque ha riferito di aver avuto rapporti non protetti con partner occasionali nell'anno precedente (2942 uomini): di questi, 2339 sono risultati negativi al test dell'HIV e 603 positivi. I pochi che non avevano mai eseguito il test non sono stati presi in considerazione per l'analisi.

Tra le strategie di riduzione del rischio attuate dagli uomini HIV-positivi che non hanno usato regolarmente il preservativo nei rapporti occasionali si annoverano il serosorting (60%), l'uso di preservativi, seppur non costante (22%), il cosiddetto strategic positioning, ossia l'adozione durante il rapporto di un ruolo sessuale considerato meno a rischio di trasmissione (17%), e infine l'interruzione del coito prima dell'eiaculazione (15%).

Gli uomini HIV-negativi erano quelli che più frequentemente riferivano di usare il preservativo nella maggior parte dei rapporti, ma la pratica più diffusa in generale è risultata quella del serosorting (44%) seguita dall'uso non costante di preservativi (41%), dallo strategic positioning (24%) e infine dal coito interrotto (22%).

Tre quarti degli intervistati hanno riferito di mettere in atto più di una sola strategia, più frequentemente il serosorting abbinato all'uso del preservativo.

È inoltre emersa una forte correlazione tra l'attuazione di queste strategie e la comunicazione dello stato sierologico al partner sessuale, tanto tra gli uomini HIV-positivi quanto tra quelli HIV-negativi.

Martin Holt, uno degli autori dello studio, ha concluso auspicando che si predispongano interventi mirati a incoraggiare gli uomini omo- e bisessuali ad attuare con regolarità le strategie di riduzione del rischio.

Questi uomini vanno incoraggiati a dichiarare il proprio stato sierologico e, se sono in una relazione stabile, a prendere accordi espliciti con il partner sui rapporti occasionali; e vanno aiutati a scegliere la strategia di riduzione del rischio più appropriata a seconda del contesto.

Chi non può o non desidera avvalersi delle strategie disponibili potrebbe trovare una valida alternativa nelle strategie come la PrEP.

Fonte: LILA Onlus - Lega Italiana per la Lotta contro l'Aids

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