Sabato, 27 aprile 2024 - ore 20.56

Mattarella in Macedonia del Nord

Stima e fiducia tra i due Paesi

| Scritto da Redazione
Mattarella in Macedonia del Nord

 “Macedonia del Nord Italia sono legate da relazioni molto forti che si basano su stima e fiducia reciproche, e sono molto lieto che negli ultimi anni questi rapporti si siano consolidati, come è testimoniato dalla intensificazione dei colloqui e dei contatti ad alto livello che si sono realizzati. Il nostro è un legame che è reso ulteriormente più forte dalla comune appartenenza all’Alleanza atlantica. Ed è più forte anche per la prospettiva – speriamo presto - dell'ingresso della Macedonia del Nord nell’Unione europea, per la comune appartenenza all'Unione”. Queste le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in queste ore in visita ufficiale nella Repubblica di Macedonia del Nord dopo 23 anni dall’ultima visita di una Capo di Stato italiano a Skopje.

“Anche per questo abbiamo accolto con grande soddisfazione la decisione del 19 luglio della Conferenza intergovernativa di aprire finalmente i negoziati con l’Unione Europea per l’ingresso nell’Unione della Macedonia del Nord: è un’attestazione di fiducia degli impegni assunti dalla Macedonia del Nord, ed è anche, per i Paesi che hanno sostenuto con vigore questa prospettiva, come ha fatto l’Italia, un motivo di soddisfazione – ha spiegato ancora Mattarella -. Apprezziamo molto – tengo a dirlo al Presidente Pendarovski pubblicamente - la pazienza e gli sforzi impegnativi che la Macedonia del Nord ha compiuto per superare tutte le difficoltà, anche sul piano della promozione di rapporti più distesi, più positivi, con i Paesi vicini. Si tratta di passi avanti, che l'Italia ha sempre costantemente seguito e appoggiato anche nei suoi rapporti con Sofia”.

Il capo dello Stato ha poi voluto sottolineare che, sia pure con un “ritardo non del tutto ragionevole”, “questa decisione di aprire i negoziati per l'adesione della Macedonia del Nord all'Unione Europea dà finalmente onore all’impegno che l’Unione aveva assunto nei confronti del popolo della Macedonia del Nord”.

“L’Unione europea è il nostro futuro comune – ha aggiunto ancora -. La nostra convinzione, espressa in tutte le sedi, costantemente, è che senza l'ingresso dei Paesi dei Balcani occidentali l’Unione europea non sia completa, e ha bisogno di questo ingresso per la sua completezza e per essere davvero definitivamente integrato il Continente. Vorrei assicurare al Presidente Pendarovski, anche rispetto a quanto ho poc'anzi detto, che l'Italia sarà al fianco, costantemente, della Macedonia del Nord anche nel percorso ulteriore che va compiuto adesso per l'ingresso nell'Unione, per il percorso di riforme, per seguire l’acquis comunitario che è richiesto adesso e che noi speriamo si concluda in un tempo breve per realizzare presto l'ingresso nell'Unione a pieno titolo”.

I due presidenti delle due Repubbliche, poi, hanno anche parlato del “solido rapporto economico”, del “vero partenariato economico” che intercorre tra i due Paesi. “L'interscambio tra i nostri Paesi procede in maniera positiva; l'anno scorso ha superato i livelli pre-pandemia; vi sono molte imprese italiane che operano in Macedonia del Nord su settori ormai abituali. Intendiamo contribuire ulteriormente, con le nostre imprese anche in settori nuovi. Ho fatto cenno al Presidente Pendarovski del campo importante delle energie rinnovabili, ma l'Italia intende sviluppare questo rapporto economico costante, questo vero partenariato con la Macedonia del Nord”.

Anche rispetto alle relazioni culturali Mattarella ha dato una grande importanza: “è un versante significativo del nostro rapporto e speriamo di consolidarlo ulteriormente con il rinnovo del quinto programma di collaborazione nel campo dell’istruzione, cultura e scienza per il 2022-2025 che si è di recente definito. Questo è un versante importante anche per i nostri giovani, per i loro rapporti reciproci, per la conoscenza, la collaborazione e la comunanza di obiettivi che offriamo loro”.

Per concludere il suo intervento, il Presidente della Repubblica ha parlato dei problemi energetici che in questo momento sono “all'ordine del giorno preminente per i nostri Paesi, dopo la sciagurata aggressione della Federazione russa all'Ucraina che, tra gli altri danni gravi, ha comportato questa crisi energetica. La nostra convinzione è che occorra una grande solidarietà in questo campo e che l’Unione europea debba predisporre meccanismi che comprendono anche i Paesi dei Balcani occidentali per avere insieme prospettive concrete di far fronte con efficacia ai problemi che questa crisi pone, in maniera non teorica, ma concreta e veloce”.

Dopo aver ricordato la Regina Elisabetta II, Mattarella ha potuto infine rispondere anche ad alcune domande poste dai giornalisti presenti, specialmente riguardo il rincaro dei prezzi dell’energia: “La crisi – ha risposto Mattarella - sta mettendo in grave preoccupazione le famiglie per la vita quotidiana e le imprese per la loro capacità di funzionare di fronte a questo impensabile aumento sconsiderato dei prezzi dell'energia. L'Italia ha proposto già da quattro mesi all’Unione europea il tetto al prezzo del gas che adesso alcuni altri Paesi cominciano a comprendere necessario. Se fosse stato adottato quando l’Italia lo aveva proposto, quattro mesi fa, avremmo evitato alcune delle conseguenze di rincaro dell'energia. È urgentissimo procedere, superando le ultime resistenze che vi sono nell'Unione perché questo significa porre le famiglie e le imprese a riparo dalle speculazioni politiche e finanziarie. Vi è un'altra esigenza, naturalmente: quella di creare, di fronte a problemi così gravi che nessun Paese da solo può risolvere, dei meccanismi di solidarietà nell'Unione europea che – ripeto - devono abbracciare anche i Paesi dei Balcani occidentali, ad esempio per l'acquisto comune, di cui già si parla, di gas, gas liquefatto e idrogeno – ha aggiunto ancora il Presidente della Repubblica -. Ma questi meccanismi vanno sviluppati anche per altri aspetti, e questi posso dare una risposta di calmieramento e di rassicurazione. Si aggiunge a questo l'opera che sta si compiendo in Italia velocemente di affrancamento dal gas russo per evitare che il gas e l’energia divengano non più un elemento di contrattazione economica tra chi rifornisce chi lo acquista ma uno strumento di pressione politica o di speculazione. L’Italia sta velocemente procedendo nel diventare indipendente del tutto dal gas russo”. (aise) 

627 visite
Petizioni online
Sondaggi online

Articoli della stessa categoria