MDV Reunion in Cremona fino al 18 ottobre 2020
l Museo del Violino nove capolavori dal National Music Museum di Vermillion , in Auditorium Giovanni Arvedi, concerto del Trio Kanon
Sarà inaugurata sabato la mostra “Reunion in Cremona” che vedrà esposti al Museo del Violino, fino al 18 ottobre 2020, nove capolavori dal National Music Museum di Vermillion, Sud Dakota, tra i più importanti musei di strumenti musicali al mondo, con un catalogo di oltre 15.000 pezzi. Una collezione tanto cospicua ha incentivato l’istituzione americana all’ampliamento della sede e alla costruzione di un Centro di Conservazione e Ricerca. Per realizzarli la struttura sarà chiusa fino al 2021. Intanto nove capolavori delle collezioni saranno esposti a Cremona.
“La rassegna - spiega Fausto Cacciatori, conservatore del Museo del Violino - vuole essere una vera rimpatriata di otto strumenti a corda e di un archetto che hanno lasciato la città nel corso dei secoli e che da anni sono patrimonio del prestigioso istituto americano. Strumenti che narrano vicende che abbracciano due secoli di storia della città e della liuteria. L’epoca della nascita e dell’affermazione di quel patrimonio del saper fare artigiano, oggi riconosciuto Patrimonio Immateriale dell’Umanità da parte dell’UNESCO. Il racconto che inizia nel 1595, anno di costruzione attribuito al violino “The King Henry IV” dei fratelli Antonio e Girolamo Amati Amati, si conclude nel 1793 quando Lorenzo Storioni modella un piccolo violino”.
Tra i capolavori in mostra anche due violini di Girolamo Amati, realizzati nel 1609 e 1613, ed uno di Nicolò Amati del 1628, una viola di Nicola Bergonzi e tre autentiche rarità opera di Antonio Stradivari: il mandolino “The Cutler-Challen” 1680, la chitarra “The Rawlins” 1700 ed un archetto da violino, attribuito alla bottega del Maestro. Salvo rare eccezioni non sono stati presentati in Italia in epoca recente.
“Gli strumenti – spiegano Virginia Villa, direttore generale del Museo del Violino e Paolo Bodini, presidente del network internazionale "friends of Stradivari" - saranno esposti nell’area “friends” certamente la più adatta per accogliere, proprio nel nome dell’amicizia tra persone ed istituzioni, questo straordinario gruppo di strumenti, che resteranno a Cremona per oltre un anno a disposizione in particolare di tutti i maestri liutai che potranno ammirarli e studiarli. Verranno anche sottoposti alle indagini scientifiche non invasive presso il Laboratorio Arvedi della Università di Pavia”.
“La collaborazione tra i due musei – osserva Matt Collinsworth, direttore del NMM di Vermillion - già forte in passato e consolidatasi durante quest’ultimo anno esprime un aspetto fondamentale della nostra missione: conoscere e condividere questi preziosi strumenti, patrimonio di grande importanza per entrambi i nostri Paesi”.
“I violini di Vivaldi arrivati in settembre da Venezia e i violini del Museum di Vermillion – conclude Gianluca Galimberti, sindaco di Cremona e presidente del MdV - sono esaltanti esempi di come la nostra città e il suo sistema di conservazione, ricerca, formazione, restauro e costruzione di strumenti ad arco siano ormai riconosciuti come principale punto di riferimento mondiale”.
Una ulteriore novità attende i visitatori del Museo: sabato sarà anche disvelato un inedito ritratto ideale di Antonio Stradivari, firmato “Gialdisi” e datato 1699. La scritta autorale è particolarmente interessante perché collega questa tavola ad olio a due opere con analogo soggetto ed attribuite allo stesso pittore: il medaglione su cartone già della collezione di Pietro Anelli e la piccola tela citata da Eugenio Moreni in un saggio del 1981. Esiste inoltre una tavoletta, anch’essa firmata Gaildisi, raffigurante un liutaio della famiglia Amati. L’opera proviene da una collezione privata ed è una nuova importante tessera nella ricerca, promossa da Fausto Cacciatori, per dare un volto al celebre liutaio, finora legato a rappresentazioni manieriste perlopiù ottocentesche.
L’inaugurazione di “Reunion in Cremona”, che coincide con le Giornate Europee del Patrimonio, quest’anno ispirate al tema “Un due tre… Arte! Cultura e intrattenimento”, sarà suggellata, alle 18,30, in Auditorium Giovanni Arvedi, dal concerto del Trio Kanon con due capolavori della collezione del Centro di Musicologia “Walter Stauffer”: Lena Yokoyama suonerà il violino Guarneri del Gesù “Stauffer” 1734 e Alessandro Copia il violoncello Stradivari “Stauffer ex Cristiani” 1700. Al pianoforte Diego Maccagnola. Il programma rilegge uno dei grandi capolavori di Robert Schumann: il Trio in re minore op. 63 n. 1. Composto nell’estate 1847 e offerto alla moglie Clara come dono per il ventottesimo compleanno, unisce un rigore formale affine alle grandi pagine di Beethoven e Schubert ad un appassionato vigore creativo, di particolare intensità lirica e introspettiva. Fece breccia nel cuore di Clara che ne scrisse: “È uno dei brani di Robert che più hanno scaldato le profondità della mia anima e mi hanno rapita dall’inizio alla fine. Lo amo appassionatamente e non smetto di volerlo suonare”. (Posto unico Euro 10)