Giovedì, 25 aprile 2024 - ore 21.28

Meningite Gli anziani Sono i più colpiti, insieme ai bambini.

A ricordarlo è Happy Aging, l’alleanza italiana per l’invecchiamento attivo

| Scritto da Redazione
  Meningite Gli anziani Sono i più colpiti, insieme ai bambini.

Meningite: la psicosi collettiva che si sta verificando in Italia in questi giorni, con crescente preoccupazione e conseguente corsa impulsiva alle vaccinazioni, riguarda soprattutto la meningite da meningococco ma a confronto, la meningite da pneumococco colpisce un numero più elevato di persone, soprattutto nella popolazione anziana. A sottolinearlo è HappyAgeing, l’alleanza italiana per l’invecchiamento attivo che fa un appello alle regioni per la piena attuazione del Piano Vaccinale previsto nei nuovi LEA (Livelli essenziali di assistenza).

“Anche se in nessun caso parliamo di epidemia, è bene ricordare che i casi annui di meningite da meningococco, secondo gli ultimi dati dell’Istituto Superiore della Sanità, sono più o meno stabili e inferiori a quelli della meningite da pneumococco, la cui incidenza colpisce soprattutto gli over 64 e che, unitamente alle altre forme di malattia invasiva da pneumococco, sono oltre mille all’anno.” – afferma Michele Conversano, presidente HappyAgeing, che aggiunge: “La risposta c’è ed è nei nuovi Lea che prevedono la vaccinazione gratuita per gli anziani e per tutte le persone con malattie croniche. Come Alleanza, facciamo un appello alle Regioni perché attuino pienamente, con una chiamata attiva, quanto previsto nelle disposizioni ministeriali”.

Nel 2015 sono stati segnalati 1256 casi di malattia invasiva da pneumococco, il numero assoluto di casi si è quindi incrementato rispetto al 2013 (977 casi) e al 2014 (957 casi). Osservando l’incidenza per gruppo di età, questa è maggiore negli anziani dopo i 64 anni, fascia di età nella quale si verifica anche il maggior numero di casi e nei bambini nel primo anno di vita.

A livello regionale, la regione in cui si è verificato un aumento consistente dei casi è la Lombardia (da 355 casi nel 2014 a 534 casi nel 2015). Incrementi più modesti in Piemonte (166 casi nel 2014 e 201 nel 2015) e in Emilia Romagna (96 casi nel 2014 e 137 nel 2015). Anche in Toscana, Lazio, Liguria e Sardegna, si è registrato un aumento. Persiste, comunque, un numero di casi segnalati relativamente basso in alcune grandi regioni (Campania, Puglia, Sicilia, Toscana).

Fonte :  .galileonet.it 

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