“L’Unione europea è fermamente convinta che non possa esservi una soluzione militare al conflitto in Siria”, dice Mogherini, aggiungendo che “lavoriamo per la pace e per un accordo politico tra regime e opposizione siriana che, sotto l’egida dell’Onu, porti a una transizione. La Siria di domani, per essere in pace, dovrà garantire a ogni suo cittadino di sentirsi sicuro e libero nel proprio Paese, indipendentemente dal credo religioso, dall’orientamento politico, dall’identità culturale”.
È possibile, domanda il Sir, una nuova strategia di sicurezza e difesa a livello comunitario? “Non è solo possibile: è già una realtà. Nel corso degli ultimi nove mesi – prosegue Mogherini – abbiamo adottato una nuova strategia comune per la politica estera, di sicurezza e di difesa, la Global Strategy, e abbiamo iniziato a tradurla in azioni concrete. Nel campo della sicurezza e della difesa comune, per esempio, abbiamo istituito a Bruxelles un Military Planning and Conduct Capability, ovvero un unico centro di coordinamento di tutte le missioni militari di addestramento dell’Ue. E andremo avanti, con altre decisioni concrete”.
L’Ue “non è solo soft power, abbiamo già ora 16 missioni e operazioni Ue, dall’Africa al Mediterraneo. Ma per noi, l’uso di strumenti militari è sempre inserito in una strategia più ampia, perché sappiamo che nessuna crisi può essere risolta veramente con la forza”.
Fonte Eunews.it