Venerdì, 19 aprile 2024 - ore 21.28

MOVIMENTO ITALIA INSIEME: LETTERA A MELONI

Oggi ho inoltrato questa lettera al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni

| Scritto da Redazione
MOVIMENTO ITALIA INSIEME: LETTERA A MELONI

Presidente,



posso sbagliare, anzi mi auguro di sbagliare quando ascoltando le varie dichiarazioni e commenti di tutti quelli che dicono di essere favorevoli alla pace mentre intimamente pensano che questa guerra che miete morti sul suolo ucraino potrà terminare soltanto quando uno dei due belligeranti soccomberà. Presidente, i giovani e non solo, muoiono giorno dopo giorno, mentre coloro che hanno il potere di cambiare tragicamente la vita degli abitanti del pianeta, sicuramente, per prima, quelli che sono nati e vivono in Europa, stanno studiando ed interpretando le prossime mosse degli avversari, persone umane come loro, come i giocatori di un tragico poker. Come si fa a star tranquilli quando le parole più usate ed abusate che si sentono pronunciare sono quelle di aumentare la produzione di armi per difendere la democrazia e la libertà. come si ripete fino allo sfinimento? Ma molto semplicisticamente e se vuole anche ingenuamente, dagli oratori televisivi che sciorinano giudizi, opinioni, suggerimenti, impressioni ecc. ecc gradirei conoscere almeno, prima di salutare questo mondo definitivamente per l'eternità, quale tipo di libertà e democrazia si sta difendendo a costo di perdere anche la vita? Usciamo dalla retorica, entriamo nel pratico, o se vuole, come sento continuamente dobbiamo essere pragmatici, mi faccia capire almeno per quale modello di democrazia e di libertà stanno morendo tante persone consumate da tante sofferenze inenarrabili. Presidente mi chiedo e chiedo a tutti coloro che hanno ancora la volontà di riflettere sulle loro condizioni di vita e del loro avvenire, quando comprenderemo che la guerra fa male solo alle persone nate nel disagio, nella miseria e non solo monetaria, condizioni non attribuite dal destino o dalle divinità ma da una forma di dittatura economica finanziaria creata ed alimentata da singolari persone come noi altri?. E pensare che anche alcuni capitalisti hanno dichiarato di voler pagare una maggiore percentuale per le tasse nei paesi dove si arricchiscono a dismisura. Mi auguro solo che il loro esempio sia seguito da altri capitalisti che hanno compreso che l'esasperazione e diffusione delle disuguaglianze sociali non porta concreto benessere e serenità. E' per caso questa la democrazia e libertà che stiamo difendendo?. Mi auguro solo che chi ha nelle sue mani la sorte degli abitanti del globo abbia già in mente il punto dove si deve assolutamente fermare prima di incontrare l'imponderabile. Presidente, sarà senz'altro d'accordo che non è possibile vivere tranquilli pensando che diversi governi decidono di destinare risorse agli armamenti mentre per le persone, innanzitutto in Europa, stanno lievitando disagi e difficoltà, anche economiche, per assicurare a loro ed alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa, come prescritto dall'art. 36 della Costituzione. Si parla tanto di libertà e democrazia ma poco, molto poco, di come assicurare una vita libera e dignitosa ai cittadini che compiono il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società art. 4 Costituzione. Ci sarebbe ancora tanto da dire, ma la corsa ad accumulare moneta è tanto forte e possente da eclissare i veri ed importanti valori da praticare per l'affermazione dei benefici individuali e collettivi. Un uomo saggio, diversi anni or sono, parlando delle precarie condizioni di vita di tante persone mi disse che bisognava avere pazienza e tenacia nel chiedere la giustizia sociale anche un minuto in più di quelli che sono stati abituati a vivere in un sistema sociale ingiusto e discriminatorio..



Antonio Vecchione





P. S. Non vorrei che una volta cremato le mie polveri si dispendessero rabbiosamente per i torti e le ingiustizie subite nell'esistenza fino all'ultimo, come a tanti altri, ai quali è stato prepotentemente vietato di vivere in pace.

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