Il 24 settembre, dopo aver superato la distanza di 680 milioni di chilometri, la sonda indiana Mangalyaan ha raggiunto l’orbita del Pianeta rosso. In tal modo, l’India è diventata il primo paese del mondo che riesce a collocare la sua sonda sull’orbita di Marte già al primo tentativo.
Gli indiani stessi dicono che con questa prima spedizione su Marte il paese voleva soprattutto dimostrare al mondo le sue possibilità tecnologiche. Dice il socio corrispondente dell’Accademia cosmonautica della Russia Andrej Ionin:
è un grande successo dell’India. Come tutte le nazioni che cercano di aumentare il loro peso nello spazio tecnologico mondiale, l’India sta prestando molta attenzione alle ricerche spaziali, perché avere una propria industria aerospaziale è uno dei requisiti che contraddistinguono una potenza tecnologica.
Il nuovo volo su Marte è previsto già nel 2018. Il direttore dei programmi satellitari del Centro indiano di ricerche spaziali (ISRO), S. Shiva Kumar, ha informato che questa volta verso il Pianeta rosso saranno lanciati anche un lander (modulo d’atterraggio) e un veicolo marziano (rover).
Per garantire il successo della sua seconda, più complessa, missione marziana l’India dovrà risolvere parecchi problemi tecnologici. Il nuovo volo su Marte sarà preceduto da un lancio verso la Luna, previsto nel 2016. Il nostro scopo – ha spiegato il presidente dell’ISRO K.S. Radhakrishnan – è quello di portare sulla Luna, entro tre anni, un nostro lander e un rover indiano.
Il lanciatore indiano Chandrayaan-2 dovrà portare sulla Luna un apparecchio d’atterraggio o meglio allunaggio, e un veicolo lunare. L’esperienza di questa spedizione assume una grandissima importanza alla luce della successiva missione Marte-2.
Un’altra sfida per gli ingegneri indiani sarà l’ultimazione del progetto nell’ambito del quale viene creato un nuovo razzo vettore di elevata potenza. Gli specialisti ISRO hanno già sviluppato un lanciatore per satelliti geostazionari (GSLV-Mark I-III) e un motore criogenico. I calcoli dimostrano che un razzo con questo tipo di motori sarà in grado di lanciare un carico utile di 2-3 tonnellate.
“GSLV-Mark I-III sarà usato per il lancio della sonda Chandrayaan-2, più pesante rispetto a Chandrayaan-1, e in seguito anche per la missione Marte-2, perché oltre alle apparecchiature scientifiche ci saranno anche un lander e un rover”, - ha spiegato il direttore dei programmi satellitari dell’India, S. Shiva Kumar.
Gli scienziati indiani sperano di poter completare i collaudi del nuovo razzo pesante entro la data della spedizione lunare (2016).