Giovedì, 02 maggio 2024 - ore 01.01

NO AL CONDONO FISCALE INGIUSTO Prof. Giorgio Zerbin Cremona

Egregio signor direttore, mi auguro che i Parlamento italiano modifichi ciò che sta scritto nel decreto Sostegni che, a mio parere, è molto peggio di un condono e palesemente anticostituzionale.

| Scritto da Redazione
NO AL CONDONO FISCALE  INGIUSTO Prof. Giorgio Zerbin Cremona

NO AL CONDONO FISCALE  INGIUSTO Prof. Giorgio Zerbin Cremona

Egregio signor direttore, mi auguro che i Parlamento italiano modifichi ciò che sta scritto nel decreto Sostegni che, a mio parere, è molto peggio di un condono e palesemente anticostituzionale.

Infatti i condoni precedenti hanno sempre riguardato le sanzioni e non anche i tributi dei quali anzi presupponevano il pagamento, mentre il condono attuale è una vera e propria cancellazione dei debiti in corso di riscossione, compresi quindi quelli riferiti al tributo e non solo alle sanzioni.

Oltretutto, a mio avviso, non ha senso legiferare con riferimento alle tabelle esattoriali dietro le quali possono nascondersi vicende estremamente diverse: un credito può avere le origini più disparate, potrebbe persino essere coperto da un giudicato della magistratura, il che significherebbe che non si sta rottamando solo un documento o un credito, ma anche il lavoro di moltimagistrati, funzionari e avvocati dello Stato.

Inoltre, secondo me, va considerato che molti contribuenti dichiarano i loro redditi in misura corretta e fedele per evitare le sanzioni, ma, non disponendo di liquidità, non pagano i relativi tributi aspettando che il fisco iscriva a ruolo il relativo debito, confidando di aver ottenuto nel frattempo i soldi necessari al pagamento, così che la rottamazione della cartella esattoriale equivale alla remissione di un debito del tutto pacifico anche per lo stesso debitore che ne ha spontaneamente ammesso la sussistenza.

L’aspetto estremamente ingiusto di questo ennesimo condono, secondo me, è costituito dalla sfacciata disparità di trattamento riservata ai cittadini che invece hanno sempre adempiuto al proprio dovere di pagare le tasse, rispettando la legge e tutelando in questo modo i servizi garantiti dallo Stato a vantaggio della comunità nazionale, sopratutto per quanto riguarda la sanità, la scuola e la sicurezza.

A mio parere, se lo Stato ritiene di poter rinunciare al suo credito tributario che vanta verso i cittadini infedeli, fino a 5.000 euro, dovrebbe essere tenuto ad assicurare anche ai cittadini fedeli che non hanno alcun debito, la possibilità di avvalersi fino allo stesso importo di un bonus sulle future imposte, senza il quale si sta compiendo una delle più evidenti e ingiuste disparità di trattamento proprio perché perpetrata ai danni dei cittadini fedeli a vantaggio di quelli infedeli e disonesti.

Ciò che Salvini ha preteso e che il Presidente del Consiglio Draghi ha concesso, anche se a malincuore, mi auguro che venga sottoposto al giudizio della Corte Costituzionale perché, secondo me, non è soltanto un condono, ma qualcosa di assai peggiore e iniquo, uno sfregio al concetto di meritocrazia che lede anche l’immagine e gli interessi delI’ talia!

Prof. Giorgio Zerbin Cremona

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