Sabato, 27 aprile 2024 - ore 00.18

Pianeta Anziani Lombardia Il Pd denuncia: scarsa adesione dei Medici al bando, nuove disparità per i cittadini

BORGHETTI (PD): LA REGIONE SUI CRONICI CONTINUA A CONFONDERE I NUMERI

| Scritto da Redazione
Pianeta Anziani Lombardia Il Pd denuncia: scarsa adesione dei Medici al bando, nuove disparità per i cittadini

Continua la battaglia dei numeri tra i consiglieri regionali Pd e l'Assessore Gallera sulla riforma della cronicità: Carlo Borghetti contesta la disomogeneità dei dati forniti dalla Regione sull'adesione dei medici di famiglia al bando per diventare gestori della cronicità, come previsto dalla recente riforma voluta dalla Giunta Maroni.

"Tra i 2420 medici che l'Assessorato ha computato tra gli aderenti, ci sono anche gli over 65, visto che la quasi totalità degli aderenti è afferente a cooperative che comprendono medici over 65: non si capisce allora perché la Regione escluda gli over 65 dal numero totale dei medici in servizio: confrontare mele con pere non porta da nessuna parte, ma solo a confondere i numeri veri - dice Borghetti - Comunque non ci interessa la polemica sui numeri, anche perché se ad aderire fosse stato anche il 45% dei medici di medicina generale che vanta la Regione (che in realtà sono il 36%) significa lo stesso che oltre la metà di loro resterà fuori dal sistema, e questa è già una prova che la riforma non funziona, e lo dimostra anche il fatto che l'assessore Gallera proroga proprio solo per i medici (e non per gli ospedali) la scadenza del bando di altri due mesi".

Ma per il Pd non è poi solo un tema di numeri e di adesioni. L'impianto stesso della riforma della cronicità provocherà nuovi disagi, secondo i dem. "I medici non sono stati coinvolti dall'inizio nel percorso di cambiamento, e questo spiega perché in gran parte non hanno aderito ad una riforma di fatto calata dall'alto. Inoltre la riforma complica la vita alle strutture sanitarie pubbliche e le indebolisce ulteriormente, visto che non sono nelle condizioni di concorrere ad armi pari con il privato in un modello che comporta nuove risorse, anche umane, che il sistema pubblico non può permettersi. E tutto questo porterà a nuove disparità di trattamento tra i cittadini lombardi, portando la Lombardia sempre più verso il modello di sistemi sanitari che all'estero sono ormai in crisi, perché escludono dalle cure i cittadini che hanno meno soldi in tasca."

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