Covid-19 Il tribunale di Bergamo manda sul banco degli imputati tutta la catena di comando della Sanità che nel marzo del 2020 per negligenza e sottovalutazione ha riaperto l’ospedale di Alzano, malgrado si sapesse che vi erano dei contagiati di Covid e che la chiusura fosse già stata prevista dai dirigenti dell’ospedale, quella catena di comando che non ha fatto la zona rossa, che non ha aggiornato il piano epidemico e ha causato migliaia di morti che si potevano evitare (più di 4000).
Conte, Speranza, Fontana, Gallera, Fumagalli e Brusaferro, nello spazio pubblico si sono sempre trincerati dietro la teoria della catastrofe imprevedibile, dell’aver fatto tutto il possibile o addirittura nel reciproco scaricabarile sulle competenze. Le imputazioni sono pesanti: epidemia colposa, omicidio colposo plurimo e rifiuto di atti d’ufficio.
Con questo rinvio a giudizio la magistratura da dignità e riconoscimento al dolore delle famiglie dei deceduti per Covid che hanno avuto il coraggio di volere la verità, di tener ferma la volontà di avere giustizia. Rifondazione ha sempre sostenuto la loro tenacia e il loro non facile percorso, rimane fuori dal processo la causa prima di questi atteggiamenti di omissione e negligenza, il difetto irriformabile di un sistema economico, il neoliberismo che in Lombardia vede un laboratorio e un anticipatore dei processi strutturali .
Non si è fatta la zona rossa perché la produzione non si fermasse, perché prima delle vite delle persone vengono i profitti. Il timore di danneggiare questa attività è stato comune ai dirigenti politici del centro destra e del centro sinistra. Sta alla politica riempire questo tassello e proporre strumenti e prospettive per uscire da questa barbarie.
Milano, 02 marzo 2023
Fabrizio Baggi, Segretario regionale
Giovanna Capelli, Responsabile regionale sanità
Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra Europea – Lombardia
Ufficio stampa, Partito della Rifondazione Comunista Lombardia