Giovedì, 25 aprile 2024 - ore 08.19

Roseghini(Rif.Com).Grande manifestazione sull'acqua pubblica

| Scritto da Redazione
Roseghini(Rif.Com).Grande manifestazione sull'acqua pubblica

Il determinato popolo dell'acqua ha appena concluso la grandissima manifestazione nazionale che sabato 26 marzo ha percorso le vie della capitale riempiendo piazza S.Giovanni con i suoi 300.000 cittadini e centinaia di comitati locali e lanciando la prossima campagna referendaria come una delle più importanti sfide per la nostra (di questi tempi) sempre più bistrattata democrazia. A fronte della più grande raccolta firme mai effettuata a sostegno di un  referendum (un milione mezzo), il Governo, complice anche il Parlamento, decide in barba alle pressioni, agli appelli della società civile, ai ricorsi al TAR di non accorpare in un'unica tornata elettorale elezioni amministrative e referendum. Risulta veramente spregevole lo sperpero di 400 milioni di euro per la tornata referendaria soprattutto in un periodo di forte crisi economica come quello che stiamo attraversando, segnato da insopportabili tagli ai servizi pubblici (si salvano solo gli investimenti sui vecchi e nuovi fronti di guerra) e caratterizzato dalla totale inerzia della politica di fronte alla povertà crescente, ai licenziamenti, alla precarietà della vita dei cittadini. Le motivazioni si fanno più chiare se invece si considera quanto avrebbero da perdere potere politico ed economico se i referendum contro la privatizzazione dei servizi idrici e contro la mercificazione del bene acqua dovessero vincere! Saremmo ad una svolta epocale: finalmente una batosta assegnata consapevolmente dai cittadini al sistema economico liberista che mette tutto in vendita - anche i diritti fondamentali e i beni essenziali alla vita - garantendo profitti milionari alle multinazionali nostrane e straniere! Il Governo ha paura del voto dei cittadini e fa di tutto per evitare che la consultazione arrivi al quorum e possa essere quindi valida. Alla faccia della partecipazione democratica! Da una forza politica come il PDL, che ogni giorno ci ricorda che può fare quello che vuole solo perché è stata scelta dagli elettori, ci si aspetterebbe una maggiore sensibilità rispetto all'espressione del voto popolare! Da una forza politica come la Lega che ci martirizza da anni con le sue tirate sull'identità locale e il rispetto per le popolazioni padane ci saremmo aspettati una maggior considerazione per le migliaia di firme a sostegno dei referendum raccolte in Lombardia, in Veneto, in Piemonte. Per non parlare del voltafaccia vero e proprio rispetto allo scippo delle competenze sull'acqua consumato ai danni dei sindaci e delle comunità locali: le AATO sono state abolite dal decreto Calderoli, mica da un comunista! Territori, difendetevi dalla Santa Romana Lega degli Affari!
Per venire ai fatti di casa nostra si può affermare con doloroso orgoglio che siamo la provincia più avanti nell'applicazione della legge regionale sui servizi pubblici (legge “regalo di Natale” di Formigoni e della sua giunta nazional-leghista) che si basa diligentemente sul famigerato 23 bis, norma ora sottoposta a referendum e legge per di più colpita da un ricorso per incostituzionalità da parte dello stesso “Governo amico”. I nostri amministratori locali sembrano rassegnati all'idea che le loro competenze in materia di servizio idrico siano passate alla Provincia: signori sindaci, lo sapete che la moratoria sugli AATO fino a fine anno (che i movimenti di cittadini chiedevano a gran voce) è stata finalmente concessa? Potevate resistere un minuto di più, ostacolando l'applicazione della legge regionale! La Provincia di Cremona, libera e sicura, sta costruendo giorno per giorno la sua azienda speciale che governerà il sistema; anche i sindacati confederali hanno avallato il passaggio dei dipendenti dalla Provincia all'azienda speciale non cogliendo l'occasione di fare la loro parte per dire un NO chiaro e netto al percorso di privatizzazione. Niente sembra poter fermare il presidente Salini! Due soli NO si sono levati dall'assemblea del consiglio provinciale tre giorni fa: quello di Dusi (PRC-Fed. della Sinistra ) e di Milesi (IDV). Perché le altre opposizioni si sono astenute? Indifferenza all'argomento? Si è capito o no che questo percorso porta dritto alla privatizzazione dell'acqua? Perché non provare a rallentarlo almeno in attesa dell'esito referendario? La maggioranza corre, sperando che i referendum non arrivino al quorum, per avere tutte le carte in regola per indire la gara per l'affidamento del servizio idrico entro fine anno. La privatizzazione dell'acqua “alla cremonese” è alle porte ed avrà le stesse caratteristiche disumane di quelle in atto da più di un decennio in Toscana e nel Lazio, le regioni con le bollette più pesanti e il più alto tasso di arsenico negli acquedotti. L'arsenico fa venire il cancro soprattutto ai bambini, come l'acqua allo iodio radioattivo di Tokyo.   
Allora andiamo tutti e tutte a votare SI' il 12 e il 13 giugno per salvare l'acqua e i beni comuni dalla privatizzazione e dagli interessi delle multinazionali, per salvare la salute nostra e delle generazioni future! Per salvare la democrazia e la partecipazione popolare!
Giancarlo Roseghini

Rifondazione segreteria cittadina <rifondazionecr@fastpiu.it>
Cremona

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