Sabato 21 maggio ore 16
Sala Spinelli, Centro Pastorale Diocesano
Via Sant’Antonio del Fuoco 9/a Cremona
Incontro pubblico
non esistono guerre giuste
da Primo Mazzolari a Papa Francesco
Introduce
Carla Bellani
Pax Christi
Marco Pezzoni
Tavola della pace
dialoga con
Anselmo Palini
saggista, autore di “ Primo Mazzolari, un uomo libero”
e di “ Più forti delle armi: Dietrich Bonhoeffer, Edith Stein, Jerzy Popieluszko “
Autore inoltre di Biografie su Oscar Romero, Helder Camara, Marianella Garcia Villas
La guerra è un evento naturale o è evitabile? La militarizzazione della sicurezza è ancora l’unica prospettiva di un mondo che si proclama civile? Davvero il Diritto internazionale deve cedere il passo al primato della forza militare nelle relazioni internazionali tra Stati, popoli e minoranze? Esiste un’alternativa alla logica dei blocchi politico-militari contrapposti, al loro allargamento, alla corsa al riarmo nucleare? La guerra in Ucraina, invasa dai russi, dovrebbe sollecitarci a porre questi interrogativi di fondo prima alle nostre coscienze, poi alle comunità in cui viviamo e alle Istituzioni nazionali, europee e internazionali chiamate a utilizzare meglio le vie del negoziato e a ricercare con determinazione una soluzione politica del conflitto. In questi primo di una serie di prossimi incontri affronteremo questi interrogativi facendoci aiutare dal pensiero e dall’azione di Primo Mazzolari, Luigi Sturzo, Guido Miglioli, Aldo Capitini, Danilo Dolci, Lorenzo Milani, Lidia Menapace, fino a papa Francesco.
“ Violenza e nonviolenza non cadono dal cielo e nemmeno da Hitler e Gandhi: sono sempre in mezzo a noi. Quando ci sono lotte anche forti, ma motivate con richieste di giustizia, dentro di noi si sveglia Gandhi, ma quando le coscienze sono fosche e annebbiate e i confini morali scompaiono allora dentro di noi si sveglia Hitler: meglio lottare e spingerlo fuori dalla storia.”
Lidia Menapace
“ La guerra non è fatale, non è necessaria, ma è volontaria, sono gli uomini, determinati uomini, pochi o molti, i responsabili della guerra, di ogni guerra, anche quando dicono di non volerla”.
Luigi Sturzo