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#Sanità Nuovo Hosp CR Botta e risposta fra due cittadine ed i direttore de La Provincia

Sul giornale La Provincia del 27/10e del 1/11/2022 sono state pubblicate due lettere di MARIA ROSARIA DANIELE e ROSELLA VACCHELLI commentate dal direttore del giornale....

| Scritto da Redazione
#Sanità Nuovo Hosp CR Botta e risposta fra due cittadine ed i direttore de La Provincia #Sanità Nuovo Hosp CR Botta e risposta fra due cittadine ed i direttore de La Provincia

#Sanità-Covid-Nuovo Ospedale Botta e risposta fra due cittadine ed i direttore del Giornale La Provincia.

Sul giornale La Provincia del 27 ottobre u.s. e del 1 novembre sono state pubblicate due lettere di  MARIA ROSARIA DANIELE e ROSELLA VACCHELLI (di Cingia de’Botti) che sono state commentate dal direttore del giornale. Riteniamo che il tema debba essere ripreso

Pubblichiamo le due lettere

 

Il centro del confronto è se il nuovo ospedale di Cremona , che sarà classificato DEA2, serve o meno ?

MARIA ROSARIA DANIELE ROSELLA VACCHELLI nella prima lettere del 27 ottobre 2022 scrivono: ‘L’ospedale c’è già, si chiede che funzioni bene perché l’eccellenza non vive di cantieri, ma di competenza e professionalità (il giusto retribuite) di chi ci lavora. sostenuto da dirigenti capaci di contemperare risorse e bisogni. Un nuovo ospedale è in progetto anche a Piacenza e la città risponde con un attivo comitato del no. A Mantova il Poma, che risale al 1928 (antisismico?), non viene dismesso, ma arricchito di un blocco (40 milioni) e la città sarà sede di DEA2. Cremona no. Aspetta Godot?’.

Il direttore del giornale La Provincia commenta:  ‘Un tempo gli ospedali erano casermoni con grandi reparti di degenza, in origine addirittura con le camerate, poi diventate camere singole o con 2, massimo 4 letti, perché nel frattempo era cambiata la sensibilità, si è evoluto il concetto di privacy, si è capito che la qualità della degenza è la prima cura. Un tempo in ospedale si passavano giorni, se non settimane. Oggi conta molto di più la diagnostica, spesso è sufficiente il day hospital, in molti casi funziona l’assistenza domiciliare, la telemedicina esiste già, ma sarà ancor più implementata in futuro. Su questo, credo, ci si dovrebbe confrontare. Mettendo al centro la sanità pubblica, non c’è dubbio, Ma evitando di evocare sempre lobby e complotti’.

Nella replica del 1 novembre2022 MARIA ROSARIA DANIELE e  ROSELLA VACCHELLI ribattono: ‘ L’ospedale c’è e la sua vetustà tiene il passo con quella di importanti nosocomi che nessuno pensa di dismettere. Il nuovo ospedale, con capienza dimezzata rispetto all’attuale, piano reparti non definito e una copertura finanziaria limitata ai soli muri, è un’ipotesi più che un progetto. Intanto il nostro ospedale è alla sbarra con primari in fuga e pazienti dirottati su altre strutture private e/o fuori provincia. In più Cremona non sarà sede di DEA2 perché così si è deciso in Regione e quindi saremo dirottati su Mantova. Un motivo in più per il via all’autostrada Cremona-Mantova? La sanità territoriale, poi, come la telemedicina sono ancora ipotesi. La realtà è la porta chiusa di troppi ambulatori e la caccia infruttuosa ai medici di base. Cremona, che da dieci anni non aggiorna il registro tumori, è anche la prima in Europa per morti per polveri sottili. Questi sono dati di fatto e fondate prospettive che qualcuno, non le scriventi, ha scelto di mettere nel frullatore per vedere l’effetto. I pasticci in cucina sono sempre rimediabili e talora «stellati». Qui, sul piatto, c’è il diritto alla salute dei Cremonesi’.

Replica il Direttore de La Provincia: ‘ Qui la vostra opinione è chiarissima, ma altrettanto chiaro è l’impegno del giornale nel denunciare ogni disservizio o criticità, quando necessario. Solo negli ultimi giorni ricordo a mo’ d’esempio l’ampio servizio che abbiamo dedicato alle ambulanze in coda sulla rampa di accesso al Pronto Soccorso dell’ospedale, con tanto di triage all’aperto: una situazione inaccettabile, che abbiamo puntualmente denunciato. Ma sono frequenti anche gli articoli dedicati ai limiti della medicina territoriale: dalla scarsità di medici di base ai disservizi della Guardia Medica nei giorni festivi. Non pensiate di essere le uniche paladine del diritto alla salute dei cremonesi: se vi fa piacere, vi aspetto in redazione – anzi, nel nostro archivio - per sfogliare insieme il giornale e, raccolte alla mano, verificare quanti servizi abbiamo dedicato al tema. Con altrettanta puntualità, però, raccontiamo anche le eccellenze dell’ospedale Maggiore e, in generale, di tutta la sanità cremonese, da Crema all’Oglio Po: gli interventi innovativi, le metodologie d’avanguardia, l’aggiornamento delle dotazioni tecnologiche, il frequente arrivo di nuovi specialisti e nuove figure professionali. Sulla questione del Dea di secondo livello, la Regione ha scelto di non assegnarlo all’ospedale di Cremona per un motivo semplicissimo: al momento l’ospedale di Cremona non ne ha i requisiti. Forse li avrà il «nuovo» Maggiore, quando sarà pronto. Di sicuro oggi non è così e non basterebbe l’adeguamento anti-sismico e impiantistico della struttura esistente per raggiungere l’obiettivo cui tutta Cremona aspira.

Considerazioni redazione welfare 

Anche il nostro sito ha raccolto molti pareri critci sulla costruzione del nuovo Ospedale che dovrebbe essere classificato DEA2. Le critiche sono su diversi  aspetti.

  1. Il DEA2 sarà una struttura più piccola che nei fatti costringerà i cittadini cremonesi a rivolgersi per le cure ecc. in altre strutture sanitarie; già oggi questo avviene ; pazienti 'costretti' a farsi operare un tumore benisgno in una struttura privata a Bergamo, altri per la cura di un tumore alla prostata a Forli, altri ancora a Milano ecc.;
  2. Si è scritto che i costi di ristrutturazione e di ammodernamento erano troppo elevati e quindi si spendeva meno a costruire il nuovo senza consumo di suolo in quanto la nuova costruzione sarà nella attuale area ed il 'vecchio' sarà abbattuto creando un polmone verde (sic!!). Ma le migliaia  di tonnellate di calcinacci dove saranno portati? In qualche discarica sicuramente . Dove? Ma ci rende conto che il futuro deve essere green? il che vuol dire fermare il nuovo e ristrutturae il vecchio.
  3. La forte riduzione dei posti letto sicuramente favoriranno le strutture private. Nessuna obiezione ideologica alla collaborazzione privato-pubblico ma in questo modo il pubblico viene ridimensionato e di parecchio;
  4. Sappiamo che uno dei punti deboli della rete sanitaria in lombardia sono le strutture territoriali. A quando le Case della Salute? In Cremona città ne sono previste due:una nella ex Inam e l'altra nella sede AST di Via Bergiardino. Si farannno? Quando? Già dicono  che costano troppo e che la ristrutturazione dell'ex Inan è spostata nel tempo (sic||);
  5. Chi ha deciso il nuovo Ospedale? La proposta è stata fatta da esponenti di Forza Italia. La cosa 'strana' è che la partita è stata chiusa, con il parere favorevole del PD e centrosinistra e della Lega   in contemporanea ad altre due. E cioè la decisione di continuare la realizzazione dell'autostrada CR-MN e l'acquisto da parte della Regione Lombardia del progetto dell'autostrda realizato da Stradivaria. Ci pare un accordo scambio della 'vecchia politica novecentesca' che, a nostro avviso, non tiene conto che il futuro è da un'altraparte.

A queste operazioni , targate appunto 'vecchia politica' , vi sono critiche, anche da parte dei medici, oltre he dei cittadini che non trovano le aggregazion necessarie per costruire un processo di opposizione a scelte che danneggerrano , nel medio periodo, i cittadini tutti.

Il ruolo dei sindaci, nelle varie conferenze istituzionali, pur contenedo critiche non sono state capaci di mobilitare l'opionione pubblica per un necessario cambiamento di rotta della sanità cremonese.

Il progetto del nuovo Hosp DEA2 è stato presentato in pompa magna e presto, si dice, sarà lanciato l'appalto intenazionale, Bene Avanti così mentre il vecchio ospedale sta degradando giorno per giorno.

Il percorso sull'autostrada CR-MM , che secondo alcuni dovrebbe essere pronta nel 2026 ( in concomitanza delle olimpiadi invernali Milano-Cortina ), ha delle criticità con dei ricorsi ed azioni legali difficili da capire e spiegare che ne rallentano la realizazione. Bene speriamo che si blocchi e che si ritorni alla più saggia realiazzazione del raddoppio della statale che consuma meno territorio.

Nella primavera del 2023 vi sranno le elezioni regionali in Lombardia. Intanto sia Fontana che Moratti hanno già fatto propaganda chiedendo il voto per queste due opere importati. Ma come farà il centrosinistra a criticarli visto che pure loro, in una atmosfera di unità nazionale,  si sonodichiarati favorevoli?

Vedremo

red/welcr/gcst

cremona 1 novembre 2022

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