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Servizio Taxi a Milano e in Lombardia: in Commissione Territorio il punto sulla situazione

Nei prossimi mesi sarà predisposto da Polis un apposito studio e monitoraggio: le richieste avanzate dai rappresentanti di categoria dei taxisti

| Scritto da Redazione
Servizio Taxi a Milano e in Lombardia: in Commissione Territorio il punto sulla situazione

Servizio Taxi a Milano e in Lombardia: in Commissione Territorio il punto sulla situazione

Nei prossimi mesi sarà predisposto da Polis un apposito studio e monitoraggio: le richieste avanzate dai rappresentanti di categoria dei taxisti

Milano, 9 gennaio 2020 – La situazione del servizio taxi in Lombardia e soprattutto nel capoluogo milanese e l’ipotesi avanzata dal Comune di Milano di mettere a bando 450 nuove licenze sono state questa mattina al centro delle audizioni tenute in Commissione Territorio con i rappresentanti dei Comuni di Milano, Varese e Bergamo, delle società SEA e SACBO e delle organizzazioni sindacali di categoria dei taxisti.

“La posizione della Regione è molto chiara –hanno sottolineato la Presidente della Commissione Claudia Carzeri (Forza Italia) e il Vice Presidente Andrea Monti (Lega)- e ribadiamo la volontà di assumere eventuali decisioni e provvedimenti solo dopo l’analisi e l’approfondimento dello studio sul trasporto pubblico e sui suoi possibili sviluppi nel prossimo quinquennio con particolare attenzione anche al monitoraggio del servizio taxi, che sta predisponendo la società di ricerca regionale POLIS, incaricata a seguito dell’approvazione di una specifica mozione lo scorso autunno in Consiglio regionale. Ben vengano pertanto in questa fase i contributi e i suggerimenti di tutti gli attori parte in causa –hanno concluso Carzeri e Monti- ma un tema così complesso merita sicuramente una attenzione e una valutazione articolata che porti a scelte condivise e ben ponderate”.

“Le chiamate inevase potrebbero essere potenzialmente coperte dai taxi attuali con un'ottimizzazione dei turni e della viabilità –hanno sottolineato i rappresentanti dei taxisti-. La viabilità a Milano – hanno detto - è attualmente fortemente ostacolata dalla presenza di numerosi cantieri per interventi su reti fognarie, teleriscaldamento, gas e dai cantieri della M4 che stanno di fatto inibendo la circolazione in punti nevralgici della città: nelle vie centrali di Milano la velocità media attuale nelle ore di punta è inferiore ai 7 chilometri orari, e si viaggia più lenti di una carrozza trainata dal cavallo”.

Criticità particolari sono state evidenziate sulla necessità di riqualificare urgentemente la stazione centrale facilitando l’accesso dei taxi all’area, di valutare la possibilità di una maggiore copertura notturna del servizio ATM a integrazione e supporto del servizio taxi, di trovare alternative viabilistiche sostenibili alla pedonalizzazione di piazza Cordusio e via Orefici e di garantire lo spazio necessario al trasporto pubblico in occasione della parziale riapertura dei Navigli.

Sul tavolo alcune proposte tra cui la necessità di rivedere e ottimizzare la turnazione attuale, l’introduzione della possibilità di collaborazioni famigliari a 16 ore con doppia guida e con turno dedicato, l’introduzione del servizio di “taxi sharing” e del turno libero notturno e la possibile emissione di licenze dedicate al trasporto disabili laddove apposite indagini di mercato ne confermassero la reale necessità.

D’accordo sulla necessità di poter avere strumenti e dati più completi ed esaustivi e di attendere così gli esiti dello studio di Polis per una valutazione più opportuna e appropriata si è dichiarato il Consigliere del Movimento5Stelle Nicola Di Marco, mentre Carmela Rozza (PD) ed Elisabetta Strada (Lombardi Civici Europeisti), lamentando l’assenza e la mancanza di proposte concrete da parte dell’Assessore regionale ai Trasporti Claudia Terzi, hanno invitato la Regione ad affrontare il tema con serietà, auspicando che la decisione di attendere lo studio di Polis non si riveli piuttosto una scusa per rinviare e rimandare scelte urgenti e non più differibili nel tempo e che lo stesso studio abbia una valenza regionale e non solo milanese.

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