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Siglato il Protocollo d’intesa tra il Comune di Cremona e AIDO

Sancita la collaborazione per attività di informazione e sensibilizzazione dei cittadini

| Scritto da Redazione
Siglato il Protocollo d’intesa tra il Comune di Cremona e AIDO

Siglato il Protocollo d’intesa tra il Comune di Cremona e AIDO

 Sancita la collaborazione per attività di informazione e sensibilizzazione dei cittadini

 Cremona, 12 aprile 2021 – Nella settimana di mobilitazione per la giornata nazionale del dono è stato sottoscritto il Protocollo che sancisce la collaborazione tra Comune di Cremona e AIDO per rafforzare le attività di informazione e sensibilizzazione dei cittadini sulla donazione di organi, cellule e tessuti. Il filo conduttore dell’iniziativa in corso è proprio la formula del dono, un’equazione speciale che viene chiesta a tutti i cittadini di risolvere dichiarando il proprio sì alla donazione iscrivendosi all’AIDO o comunicando la propria intenzione all’ATS. Il tema della campagna pone infatti l’accento sul valore della scelta del singolo e, al contempo, sui pazienti che restano in attesa di un trapianto.

L’atto è stato siglato questa mattina, nella Sala Eventi di SpazioComune, dal Sindaco Gianluca Galimberti, affiancato dall’Assessore alle Politiche Sociali e Fragilità Rosita Viola, e da Monica Baldini, Presidente del Gruppo AIDO di Cremona, a sua volta affiancata da Francesco Pietrogrande, Presidente provinciale dell’AIDO. Erano presenti il dirigente del Settore Economico-Finanziario, FiscalitaÌ€ Locale, Servizi Demografici, Cimiteriali e Statistica Mario Vescovi e Miriam Lena, responsabile dei Servizi Demografici e Statistica del Comune di Cremona.

Oltre all’informazione dei cittadini che si recano all’Ufficio Anagrafe, la collaborazione prevede infatti anche attività e promozioni sinergiche da sviluppare per diffondere la cultura della donazione e la conoscenza di stili di vita atti a prevenire patologie che richiedano come terapia il trapianto di organi.

Dal 2015 il il Comune di Cremona ha aderito all'iniziativa Donare gli organi: Una Scelta in Comune promossa a livello nazionale da AIDO – Associazione Italiana per la Donazione degli Organi tessuti e cellule, dal Centro Nazionale Trapianti, dal Nord Italian Transplant Program, e sostenuta a livello regionale anche da ANCI Lombardia, Federsanità Lombardia, Regione Lombardia, riconoscendone l’altissimo valore sociale ed i benefici che ne derivano.

Questa iniziativa consente uno stretto collegamento tra la banca dati comunale delle volontà alla donazione degli organi espresse al momento di rinnovo/rilascio della carta d’identità elettronica e la banca dati del Centro Nazionale Trapianti e delle sue diramazioni regionali.

Ogni cittadino maggiorenne ha la facoltà di esprimere la propria volontà sulla donazione degli organi e dei tessuti, sia manifestandola esplicitamente all'operatore dell'Ufficio Anagrafe, sia rispondendo all'invito di quest'ultimo. La sua decisione viene trasmessa direttamente al Sistema Informativo Trapianti e inserita nella banca dati.

“Questa intesa, oltre a definire forme di stretta collaborazione tra le parti, si fonda due aspetti molto importanti: la condivisione e l’obiettivo comune a promuovere la crescita e lo sviluppo della cittadinanza attiva e partecipata, espressione di civismo, solidarietà ed attenzione ai bisogni dell’intera comunità”, dichiarano al riguardo i sottoscrittori.

L’Italia dei trapianti è tra i primi paesi in Europa per numero di donazioni e interventi eseguiti. Il calo contenuto dell’attività riscontrato nell’anno della pandemia da Sars-Cov-2 dimostra la solidità del nostro sistema e testimonia lo straordinario sforzo organizzativo messo in campo a livello nazionale e territoriale.

A fronte di una rete mediamente performante, la disponibilità dei cittadini alla donazione è inferiore a quanto sarebbe necessario: tra chi si esprime in vita, è la fascia matura (over 60) ad opporsi maggiormente alla donazione. Ci sono ancora forti differenze territoriali, soprattutto tra nord e sud del Paese (dove i consensi alla donazione sono inferiori rispetto alla media nazionale). Per ogni “no” registrato si calcolano circa 2.5 mancati trapianti; un conto insostenibile per il nostro Paese, dove i pazienti che aspettano un organo sono poco meno di 9.000.

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