Amministrative 2012, “boom” di Grillo, ma può andare avanti? Le ultime amministrative si sono svolte in un panorama variegato di contesti, coalizioni e programmi e hanno avuto una grande incidenza le liste civiche a supporto dei diversi candidati.
Il centrodestra perde praticamente dappertutto, eccezion fatta per quei comuni in cui è stata candidata una figura forte (Tosi a Verona, ad esempio), più che dimezzando il proprio elettorato. E’ una circostanza che ha interessato sia Pdl che Lega, la quale ha perso in moltissimi dei suoi “comuni-roccaforte”.
Il PD si presenta a queste elezioni con molti dubbi, specie sulle alleanze: con la sinistra, con il centro o da solo? Nonostante questo mantiene la vetta delle preferenze (intorno a una media del 26%), anche contando il grandissimo astensionismo e le coalizioni di centrosinistra conquistano Genova e diversi altri comuni (95 in tutto).
Ma la notizia vera di questa tornata elettorale è sicuramente l’exploit del Movimento 5 Stelle, che ha ottenuto, dove presentatosi, ampi consensi e ben tre sindaci, di cui uno al ballottaggio in una città importante come Parma.
Il successo del Movimento ideato da Beppe Grillo si fonda sicuramente sulla sua peculiare diversità (perlomeno apparente) rispetto alla “vecchia politica”. Bollato come “antipolitica”, “populismo” e “demagogia”, il M5S però ha raccolto fette di elettori scontenti sia a destra che a sinistra, affiancato da un altro grande partito, forse il maggiore, e cioè quello dell’astensionismo.
Ora, queste amministrative arrivano a un anno dalle importanti elezioni politiche del 2013, quelle del post-governo tecnico e del post-berlusconismo. La domanda è: il movimento 5 Stelle riuscirà ad affermarsi come grande forza politica a fianco dei due “poli” principali, incarnando quella volontà di rinnovamento anti-casta e di collegamento con i cittadini che ha innalzato come portabandiera? Oppure è solo un episodio, seppur particolarmente importante, che non può essere replicato?
Infine, il centrosinistra e in particolare il Partito Democratico, che deve necessariamente prendere in mano la partita (in quanto partito di maggioranza), rischia di veder naufragare le speranze di governare dopo un lungo periodo di tempo, a causa della sua titubanza nel definire programmi, candidati e coalizioni (il tutto più a favore del Movimento 5 Stelle, che al centrodestra)?
Alessandro Lucia
Redazione siti del Welfare
Il sondaggio
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