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Terzo Ponte (CR), tre siti protetti sotto scacco

| Scritto da Redazione
Terzo Ponte (CR), tre siti protetti sotto scacco

Terzo Ponte (CR), tre siti protetti dall'Ue sotto scacco per un “vizio di forma”
Andrea Zanoni (IdV) presenta un'interrogazione alla Commissione europea sul respingimento dei ricorsi dei cittadini perché “tardivi”. “Tre siti d'interesse comunitario sono a rischio per un cavillo legale. Restano i dubbi sulla violazione della direttiva comunitaria”
“Non si possono compromettere tre Siti d'interesse comunitario SIC e Zone di protezione speciale ZPS della Rete Natura 2000, 300 ettari di aree golenali ed estese zone agricole integre per un mero vizio di forma”. È il commento di Andrea Zanoni, eurodeputato IdV, che ha presentato un'interrogazione alla Commissione europea sul respingimento dei ricorsi pendenti presentati dai cittadini in merito al progetto di “Terzo Ponte” a Cremona da parte del TAR del Lazio. “Ci troviamo di fronte ad una possibile violazione della normativa ambientale europea dal momento che questo progetto avrà un impatto notevole su vari siti della rete Natura 2000 (Spiaggioni, Spinadesco e Rio Boriacco). Possibile che l'autorità giudiziaria competente si rifiuti di pronunciarsi sul fondo del problema per un mero vizio di forma?”.
“Nella sua risposta del 16 agosto 2012 alla mia precedente interrogazione sul contestato progetto Terzo Ponte a Cremona, la Commissione precisava di essere in attesa dalle autorità italiane di informazioni dettagliate in merito alla valutazione sulla compatibilità ambientale di tale progetto e diversi siti Natura 2000 e ricordava che spetta in primo luogo ai giudici e alle autorità amministrative nazionali far si che le autorità degli Stati membri rispettino la normativa dell'Unione europea – spiega Zanoni – Purtroppo lo scorso 25 settembre 2012, la Sezione Terza del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, ha respinto i ricorsi pendenti con i quali si denunciava il non rispetto della normativa europea in merito a questo progetto, presentati dal Comitato Amici della Grande Nonna Quercia, perché giudicati "tardivi".
L'eurodeputato chiede quindi alla Commissione europea se è “a conoscenza di quanto esposto” e su “come intende procedere per garantire l'effettivo rispetto della normativa europea in mancanza di un pronunciamento dell'autorità giudiziaria nazionale”.


BACKGROUND
Il progetto del Terzo Ponte, concepito 22 anni fa, ha comportato tre ricorsi amministrativi al TAR del Lazio da parte del Comitato di cittadini «Amici della grande Nonna Quercia», forti critiche da consulenti del comune di Castelvetro e da 18 docenti universitari ed esperti indipendenti che hanno bocciato l’opera come inutile e impattante, a fronte di varie alternative. I flussi di traffico ufficiali della regione Emilia Romagna, non utilizzati nel progetto ma elaborati nel medesimo dossier, confermano l’assoluta inutilità dell’opera. Anche l’Associazione Industriali di Cremona, nel Documento strategico del 24 maggio 2010 “Cremona al futuro. Prospettive di sviluppo del Territorio Cremonese”, non cita il Terzo Ponte tra le opere classificate come «necessarie».
La costruzione del Terzo ponte comprometterà tre siti SIC/ZPS della Rete Natura 2000 (Spiaggioni, Spinadesco e Rio Boriacco), 300 ettari di aree golenali e zone agricole integre, l’interruzione del corridoio ecologico fluviale e la devastazione dell’Isola del deserto, una delle più antiche del Po.
Il 5 luglio 2012, Zanoni aveva già presentato un'interrogazione alla Commissione europea per chiedere se, sulla base di quale criteri/parametri questo contestatissimo progetto possa essere classificato necessario per motivi imperativi di rilevante interesse pubblico e pertanto autorizzato a violare la direttiva Habitat.

Ufficio Stampa On. Andrea Zanoni
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