Bisogna, infatti, ricordare che tutti i cambiamenti fatti dal Governo con questo scopo, vedi il jobs act o la riforma della scuola, hanno reso gli italiani più poveri di diritti e di denari. Il rapporto della Caritas sull’esclusione socialeappena pubblicato certifica un aumento della povertà senza precedenti, con addirittura un 14% di persone in Italia che non hanno da mangiare, un aumento del 130% negli ultimi cinque anni. Sono gli anni dei vari Governi del Pd.Sono i fattia direche non ci sia alcuna correlazione tra la riforma e la garanzia di stabilità dei governi. Infatti nel testo approvato in prima lettura al Senato dal Pd non èpresente alcun meccanismo per garantirla. Non esistono previsioni come quella della sfiducia costruttiva che limiterebbe le crisi di governo. Non esiste un sistema per bloccare l’osceno trasformismo dei partiti che ha portato, per ricordare solo l’esempio più recente, il ‘signor’ Verdini ad uscire da FI e a creare un nuovo partito solo per aiutare Renzi. Più di trecento parlamentari da inizio legislatura ad oggi hanno cambiato casacca e tutti lo hanno fatto per convenienza personale. Non di certo per fare gli interessi dei cittadini che col loro voto li avevano mandati in Parlamento. Pizzetti dice che nella riforma ci sono importanti innovazioni sulla partecipazione diretta dei cittadini all’attività legislativa: è un vero peccato che queste innovazioni siano delle vere e proprie truffe. Prima truffa: le leggi di iniziativa popolare dovranno essere obbligatoriamente discusse.Ma cosa succede seuna volta discusse vengono semplicemente respinte, come è avvenuto con quasi tutte le proposte del M5S? Assolutamente nulla.
L’unico dato effettivo è che il numero delle firme richieste per le leggi di iniziativa popolare con la riforma è triplicato, passando da 50 mila a 150 mila. Seconda truffa: Pizzetti dice che è stato ridotto il quorum per il referendum, che dallametàpiù unodegliaventi diritto al voto passa alla maggioranza dei partecipanti alle ultime elezioni, ma non dice che anche qui è stato aumentato il numero delle firme richieste, da 500 mila a 800 mila, e chi fa politica tra la gente, raccogliendo firme ai banchetti, invece di calare riforme dai palazzi del potere, sa bene che differenza faccia questo aumento. Terza truffa: per favorire la partecipazione dei cittadini alla determinazione delle politiche pubbliche —queste sono parole loro — sono stati introdotti referendum consultivi e propositivi: ma questo è solo un annuncio, l’ennesimo. Perché per l’effettiva introduzione di questi strumenti essenziali la riforma rinvia ad u n’altra legge costituzionale e poi a una legge ordinaria di attuazione. Una riforma costituzionale che rinvia a un’altra riforma costituzionale: una presa in giro di proporzioni mai viste! Sarebbe poi interessante capire come il Senato possa rappresentare le autonomie territoriali, considerato che sarà composto da politici regionali, cioè i consiglieri, e non, come nel ‘Senato tedesco’, da cui dicono di aver preso spunto, dai membri dei governi regionali, cioè il presidente e gli assessori. Questo ‘dettaglio’ farà sì che il nuovo Senato non porterà le istanze dei territori bensì i mal di pancia dei partiti. Con l’a gg iu nt a cheainuovi senatoriverràdonata l’immunità parlamentare.
Un vero disastro all'interno del quale a gioire saranno i vari consiglieri regionali come Mantovani, ex vice presidentedel Consigliolombardo, oggi agli arresti per corruzione, che si potranno liberare dalle manette. Se questo è il buon risultato ottenuto dall’impianto regionalista di Pizzetti a favore delle autonomie e contro la visione statalista e centralista del Ministro Boschi, che dire? Complimenti! Il M5ssi è impegnatoin ogni modo per entrare nel merito e contribuire a migliorare una riforma costituzionale che viene imposta a colpi di maggioranza da una maggioranza incostituzionale. Solo che lo ha fatto in Parlamento, in sedute pubbliche, e non in conversazioni segrete con il Presidente del Consiglio. Io stesso, come relatore di minoranza delle riforma, ho proposto a nome del gruppo M5S una serie di interventi che potevano essere accolti anche senza cambiare l’i mpianto della riforma: eliminazione dei vitalizi per i condannati, soppressione dell’i mm unità parlamentare che potrà essere usata come scudo dai futuri consiglieri regionali, cancellazione effettiva del quorum nei referendum. Nessuna di queste proposte è stata presa in considerazione, e con questo smentisco la favoletta del Governo che vuole rifare le regole della democrazia conla partecipazionedi tutti. Ciò che serve davvero fare, per il bene dell'Italia e degli italiani, è bloccare queste pericolosa revisione della Costituzione, e lo si potrà fare solo votando no al referendum costituzionale confermativo che si terrà tra circa un anno.
Danilo Toninelli (deputato del M5S Cremona)