Venerdì, 17 maggio 2024 - ore 07.43

Unificazione Lgh ed A2A Finalmente si alza una voce libera e competente, critica e democratica di Gigi Rossetti

Viene finalmente aperta una discussione pubblica su una questione che più pubblica non potrebbe essere: la proprietà del più grande patrimonio pubblico della nostra comunità; la programmazione, l'indirizzo e il controllo della produzione e della gestione dei principali servizi pubblici locali del nostro territorio.

| Scritto da Redazione
Unificazione Lgh ed A2A Finalmente si alza una voce libera e competente, critica e democratica di Gigi Rossetti

Ma è indispensabile aggiungere che dalla scelta politica sul destino di LGH non dipende solo l'importantissimo destino dell'inceneritore e del ciclo dei rifiuti. Esattamente nelle stesse modalità, per le stesse ragioni, con la stessa logica occorre dire che ne dipendono il presente e il futuro dell'insieme delle condizioni economiche e ambientali del nostro territorio; ne dipendono il presente e il futuro delle condizioni materiali di vita dei cittadini, dei diritti individuali e collettivi dei cittadini nell'accesso e nell'esigibilità di servizi fondamentali, ovvero una parte essenziale dei nostri diritti di cittadinanza, una questione di eguaglianza e solidarietà sociale, di giustizia e libertà. 

E ne dipendono, dunque, il presente e il futuro della possibilità e della capacità di autogoverno democratico della comunità cremonese. Per questo è sbagliato e inaccettabile che la scelta sul destino di LGH avvenga esclusivamente nelle segrete stanze del potere delle amministrazioni locali e delle loro partecipate, nel confronto e nel negoziato ristretto tra managers aziendali ed esecutivi politici. In questo senso, colpevolmente, troppo avanti è già andato il processo di liquidazione delle ex-municipalizzate, troppi passi sono già stati compiuti al di fuori di qualsiasi confronto pubblico. Assumendo come guida politica esclusivamente il nodo dei conti finanziari attuali, certo ineludibile, ma affrontabile con una pluralità di approcci e strategie. Ed invece rinunciando, rimuovendo qualsiasi altra visione politica capace di misurarsi con la volontà di scegliere responsabilmente e democraticamente la prospettiva del nostro futuro comunitario.

Per andare in una direzione che porterebbe inesorabilmente non solo il Comune di Cremona, ma l'intera comunità locale a perdere qualsiasi possibilità di indirizzo e di controllo su una delle poche importanti leve rimaste per la promozione della qualità civile e solidale, umana e ambientale del proprio futuro. E allora, occorre immediatamente fermare la corsa verso il disastro. Uscire dall'ipocrisia tecnocratica delle "trattative" intra-aziendali per entrare nella consapevolezza democratica della partecipazione di cittadinanza. Chiudere con il monopolio esclusivo di informazioni e decisioni tra management e leaderships. E mettere finalmente la questione, la discussione, la scelta nel luogo a cui compete: lo spazio pubblico.

Aprire ai cittadini, alle organizzazioni sociali, alla partecipazione, alla democrazia. E' questa, in fondo, in sedicesimi, la stessa questione che oggi attraversa e distrugge l'Europa: la logica del mercato contro quella della società, i comitati d'affari contro la partecipazione democratica, gli interessi privati contro il bene comune. Per questo, oggi a Cremona, se davvero si vuole lavorare per l'interesse generale della comunità, è possibile e necessario liberarsi dai dogmi dell'ideologia neoliberista e dal dominio del pilota automatico delle privatizzazioni. Se l'amministrazione Galimberti, se le forze politiche della maggioranza che la sostiene, vogliono dimostrare di essere coerenti con gli ideali e i valori a cui dicono di ispirarsi hanno qui e ora un banco di prova e un fatto assolutamente strategico in cui praticarli. Cittadinanza attiva, organizzazioni sindacali, associazionismo e volontariato, reti e movimenti sociali vogliano e sappiano impegnarsi, esprimersi e mobilitarsi per chiamarle alla loro responsabilità pubblica e al loro dovere civile. Per convincerle a fare la cosa giusta.

Gigi Rossetti (Cremona)

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