Sabato, 07 dicembre 2024 - ore 13.36

USA: LA PRIMA USCITA DI JOHN KERRY ALL’INSEGNA DELLA PRAGMATICITA’

| Scritto da Redazione
USA: LA PRIMA USCITA DI JOHN KERRY ALL’INSEGNA DELLA PRAGMATICITA’

Il Segretario di Stato USA impegnato nella risoluzione della guerra civile in Siria, del conflitto israelo-palestinese, e della crisi diplomatica tra Turchia e Israele. Medio Oriente e Asia restano le priorità della politica estera anche nel secondo mandato dell’Amministrazione Obama

Berlino, Londra, Roma ed Ankara in Europa, ma anche il Cairo, Riyadh e Doha in Asia sono state le tappe della prima missione internazionale del Segretario di Stato USA, John Kerry.

Un viaggio di ascolto, come è stato definito dallo stesso Segretario di Stato USA –de facto il capo della Diplomazia statunitense- organizzato per prendere conoscenza da vicino delle situazioni più calde dello scenario politico mondiale.

Principale attenzione è stata riservata alla guerra civile in Siria, giunta oramai al suo secondo anno di durata.

A Roma, il Leader dell’opposizione siriana, Moaz Al Khatib, ha rinnovato a Kerry la richiesta di rifornimento di armi per contrastare il regime di Bashar Al Assad già inviata, invano, al precedente Segretario di Stato, Hillary Clinton.

Kerry ha dichiarato di avere compreso la protesta dell’opposizione siriana, ma ha invitato a lavorare per una soluzione del conflitto che, oltre alla democrazia a Damasco, porti ad una fine dello scontro armato in maniera pacifica.

A Londra, il Segretario di Stato USA ha incontrato il Segretario agli Esteri britannico, William Hague, che ha invitato Washington ad attivarsi per la risoluzione del conflitto israelo-palestinese, considerato da Londra la vera priorità del momento.

Il Segretario di Stato USA ha inoltre incontrato, seppur brevemente, il Presidente dell’Autorità Palestinese, Mahmoud Abbas, a Riyadh –capitale dell’Arabia Saudita- ed ha programmato una visita in Israele da compiere assieme al Presidente statunitense, Barack Obama.

Siria e Israele sono stati i due temi centrali anche della visita di Kerry ad Ankara, dominata da un’atmosfera di tensione dettata dalle affermazioni offensive nei confronti di Tel Aviv di recente dichiarate dal Premier turco, Tayyip Erdogan, che ha paragonato il sionismo all’antisemitismo.

Il Segretario di Stato USA ha invitato Erdogan a riparare al più presto il rapporto con Israele, in quanto entrambi i Paesi nell’area ricoprono per Washington un ruolo strategico.

Israele è infatti tradizionale alleato degli Stati Uniti d’America, mentre la Turchia è ritenuta da Washington un baluardo della lotta contro il radicalismo terrorista nel mondo arabo, nonché un avamposto in grado di contenere, e controbilanciare, l’Iran di Ahmadinejad.

Durante la sua prima missione estera, Kerry ha mostrato di voler continuare la politica di cautela adottata dall’Amministrazione democratica del Presidente Obama dall’inizio del suo primo mandato, nel 2009.

Il sostegno di una conclusione pacifica del conflitto in Siria, l’appoggio convinto alla soluzione del conflitto israelo-palestinese con la creazione di due Stati separati, e l’invito alla Turchia a ricucire in fretta i rapporti con Israele mostrano un volto degli USA di molto differente da quello muscolare adottato dall’Amministrazione repubblicana di George W Bush tra il 2001 e il 2008.

Resta inoltre chiaro come le priorità ella politica estera del secondo mandato di Obama siano innanzitutto il Medio Oriente e l’Asia, mentre l’Europa è oramai relegata in un secondo piano nella gerarchia degli interessi globali di Washington.

Matteo Cazzulani

Welfare Network

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